È stata aggiornata al 24 maggio l’udienza presso il tribunale di Lusaka per l’accusa di tradimento formulata dalla procura nei confronti del leader dell’opposizione dello Zambia, Hakainde Hikilema. Uno dei giudici della corte si è ammalato e per questo tutto è slittato ancora una volta. Hichilema, leader del United Party for National Development (UPND), è accusato di tradimento, perché avrebbe bloccato il corteo di auto del Presidente Edgar Lungu. Ad inizio mese è stata fatta cadere l’accusa di disobbedienza agli ordini delle autorità.
La moglie di Hichilema ha lanciato un appello alla comunità internazionale per liberare il marito, che si trova al momento in carcere in attesa di giudizio. Il leader dell’opposizione è stato sconfitto con un ristretto margine dal Presidente Lungu nelle elezioni presidenziali dell’11 agosto 2016, caratterizzate da tensioni prima e durante il loro svolgimento.
A lanciare un appello anche i Vescovi, che in più occasioni avevano denunciato il clima di violenza politica diffuso nel Paese. L’arresto di Hichilema, secondo la dichiarazione di Mons. Mpundu, non fa altro che rinfocolare le tensioni tra i sostenitori del partito del Presidente Lungu e quelli dell’UPND: «Condanniamo la cattiva abitudine in base alla quale i partiti una volta assunto il potere usano subito i servizi di polizia per regolare i conti politici e per impedire ai loro rivali di organizzarsi per condurre la loro campagna politica, imponendo la propria visione al Paese. È sempre la stessa storia da un’amministrazione all’altra e questa non fa eccezione». E si critica il sistema giudiziario, che lascia «che il Paese sprofondi non opponendosi alle manipolazioni politiche e alla corruzione».
(video tratto dal canale Youtube di Al Jazeera)