La situazione economica che tutto il mondo sta affrontando negli ultimi mesi non è tra le più semplici. Quando sembrava che ormai le difficoltà collegate alla pandemia di Covid-19 stessero per passare, entrando in una fase di ripresa, il conflitto tra Russia e Ucraina, in atto da ormai quasi quattro mesi, ha fatto ripiombare il mondo in un periodo nero dal punto di vista monetario.
E nonostante le varie azioni intraprese dai Governi europei in particolare, la situazione non è di certo migliorata e sembra ancora tanto lontana dal raggiungimento di una normalità. Ma a proposito di crisi, quella finanziaria che ha colpito tutto il globo nel 2008 aveva condotto alla nascita delle cryptovalute, delle monete virtuali totalmente scollegate dalle banche centrali dei vari Paesi del mondo.
Una sorta di rifugio nel caso in cui la situazione con il denaro che noi tutti conosciamo non fosse stata delle più brillanti. Purtroppo, però, dopo aver raggiunto il proprio picco storico a novembre dello scorso anno, ora anche le varie valute virtuali stanno accusando il colpo della crisi economica, perdendo molto rapidamente il proprio valore. Diversi exchange, tra cui uno dei più popolari come Binance, hanno registrato un calo sostanziale degli scambi.
Nonostante ciò, gli appassionati di criptovalute continuano a utilizzare le proprie monete virtuali per continuare a giocare online, come viene riportato da bestcriptocasino.com, sito esperto delle dinamiche che uniscono i mondi dei casinò online e delle valute virtuali.
Il secondo grosso crollo del 2022, che sta coinvolgendo il mercato delle crypto – dopo quello che si è registrato a cavallo tra aprile e maggio –, si sta sviluppando proprio in queste ore, tanto da portare il proprio valore ai livelli di inizio 2018, ampiamente sotto i mille miliardi di dollari.
Il Bitcoin, che lo scorso novembre si era avvicinato alla soglia dei 60 mila dollari di valore, con la caduta di inizio maggio aveva dimezzato la sua valutazione – portandola a circa 30 mila – e da allora è calato di un altro terzo circa, ritrovandosi adesso alla conversione di 1 bitcoin per 20 mila dollari.
Il tonfo più pesante si è però concentrato quasi esclusivamente tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di quella corrente, con la prima moneta virtuale calata da 27 a 20 mila dollari in meno di 48 ore dal 12 giugno.
Non se la passa bene nemmeno Ethereum, la seconda crypto più importante del mercato, che dopo aver raggiunto il picco di oltre 4 mila dollari lo scorso novembre, si è ritrovata a calare da 3,2 a 1,8 mila dollari nel primo crollo avuto qualche settimana fa.
Le difficoltà incontrate in questi giorni, invece, sono più pesanti per quest’ultima moneta dato che in poche ore ha perso quasi la metà del suo valore passando da 1.600 a poco più di 1.000 dollari.
A differenza di maggio, quando la causa della caduta era legata alla crypto TerraUSD, questa volta la recessione si può collegare alla piattaforma Celsius che ha bloccato i prelievi e i trasferimenti al di fuori della propria struttura. La stessa moneta proprietaria di questo exchange è finita da 7 dollari ad appena 21 centesimi.
La reazione a catena ha di fatto coinvolto anche il già citato Binance che a sua volta ha congelato i prelievi, ma in questo caso solamente di Bitcoin.
A dare man forte a questo periodo di difficoltà delle varie valute molto volatili ci hanno pensato anche gli annunci dei rialzi dei tassi di interesse fatti da parte della Banca Centrale Europea che della Federal Reserve (la controparte statunitense). Non resta dunque che aspettare per vedere se questo sia solo un momento passeggero, con conseguente rialzo, o se le crypto saranno ancora più destinate al crollo.