lunedì, 20 Marzo
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Ucraina: che strana specie la nostra!

Ma come si fa a credere che tutte le forme di vita in questo mondo debbano esistere per i soli e unici interessi della nostra specie?

Ma come si fa a sostenere una simile tesi, se noi siamo i più grandi trasgressori dell’ambiente, della vita animale, vegetale e minerale?

Ma come si fa a torturare e uccidere gli animali per il nostro cibo,per i nostri abiti più costosi, per le nostre scarpe più lussuose?

Ma come si fa a non credere che tutto ciò sia identico a quello che la cultura nazista ha combinato nei campi di concentramento?

Ma come si può trovare una ragione per le due guerre mondiali che nel secolo scorso hanno bagnato di sangue la nostra terra?

Non esiste alcun principio logico che possa dare a questi e ad altri conflitti una se pur minima giustificazione.

Mi sa tanto che luomo debba avere nel cervello dei neuroni che hanno memorizzato millenni di odio, di brutalità, di paura degli altri: una bestiale paura così forte da fargli pensare che sia meglio eliminare un popolo piuttosto che averlo come vicino.

Tra l’altro non si può nemmeno pensare di dare la colpa al Diavolo, a Belzebù o a Satana, o chissà a quale altro mostro con forma e sembianza disumana.

No, è la nostra specie che si porta addosso il vero mostro della cattiveria, perché in questa Terra ci sono state e ci sono ancora troppe persone insensibili, che non hanno la minima idea di che cosa sia il bene, il rispetto, la delicatezza, l’amore, come profondivalori da rivolgere prima di tutto verso gli altri, e ancor più verso quelli che ci sembrano essere i più diversi da noi.

La famiglia, la scuola, la cultura, i religiosi, i credenti, i laici, e ancor più tutti i nostri Governanti, dovrebbero avere la dignità di essere grandi esempi di saggezza, di sana giustizia, per formare menti che, prima di tutto, comprendano quanto possa essere grave puntare il dito contro gli altri, quanto sia pericoloso incentivare paure verso gli altri, quanto sia perverso vivere il pauroso timore di sentirsi migliori degli altri.

Perché è proprio da questi infertili terreni che l’uomo inizia a seminare la cattiveria, a concimare l’offesa, a coltivare e raccogliere quel misero desiderio che mai potrà giustificare la morte degli altri.

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