Mosca – L’Ucraina non ha rispettato la scadenza del 20 dicembre per pagare il suo debito di 3 miliardi di eurobond alla Russia, stabilendo così delle solide basi per far cominciare nei suoi confronti una causa in tribunale. Ma nonostante il mancato pagamento dell’Ucraina significhi che il Paese è in difetto, tutto questo non sta cambiando drasticamente le prospettive economiche ucraine.
Il mese scorso, il Fondo Monetario Internazionale ha alleggerito le sue regole per permettere di erogare aiuti alle Nazioni che non sono riuscite a pagare i propri debiti verso altri Paesi, una mossa fatta in previsione del default del debito dell’Ucraina verso la Russia. Il cambiamento di regole significa che il FMI probabilmente continuerà a fornire aiuti all’Ucraina sotto forma di 17,5 miliardi di dollari di prestiti, che si spalmeranno su tre anni. I creditori commerciali già hanno evitato l’Ucraina, la cui economia è stata devastata da una guerra di quasi due anni con i separatisti, appoggiati ad est dalla Russia, in modo che il default non cambiasse molto nei loro riguardi.
Si stima che l’economia dell’Ucraina subisca un crollo del 12% quest’anno e le sue riserve di valuta attualmente sono di circa 13 miliardi di dollari, sufficienti per la copertura di soli tre mesi di importazioni, molto meno di quanto richiesto dagli standard del FMI.
Debito sovrano
La Russia ha acquistato 3 miliardi di obbligazioni ucraine nel dicembre 2013, alcune settimane dopo che l’allora Presidente Viktor Yanukovich aveva accantonato un patto commerciale con l’Unione Europea in favore di legami più stretti con la Russia. La sua mossa aveva scatenato un’ondata di massicce manifestazioni di piazza, che alla fine avevano costretto Yanukovich a lasciare il suo mandato nel febbraio 2014. Il Cremlino ha denunciato la sua estromissione come un colpo di Stato e ha accusato gli Stati Uniti di averlo sponsorizzato.
La Russia ha risposto annettendo la Crimea nel marzo 2014, e una rivolta pro-Russia è così divampata in Ucraina orientale il mese successivo. Una lotta che è costata più di 9.000 vite e ha devastato il cuore industriale dell’Ucraina. Con la sua economia devastata da due anni di guerra e di disordini politici, l’Ucraina ha negoziato un accordo di ristrutturazione con i creditori stranieri che ha portato alla svalutazione del 20% del suo debito principale che ha ridotto il debito da 19 miliardi a 15.5. L’accordo raggiunto nel mese di agosto ha incluso diversi creditori commerciali dell’Ucraina, guidati da Franlin Templeton, a capo di una delle principali società di investimento statunitense.
Il primo Ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ha spinto affinché la Russia accettasse i termini dell’accordo di ristrutturazione, ma Mosca ha respinto l’idea, insistendo sul fatto che le eurobbligazioni ucraine che ha acquistato sono debito sovrano, ufficiale insomma, a differenza dei debiti commerciali detenuti dagli investitori privati.