Dopo la morte suicida di un giovane disoccupato la settimana scorsa (che manifestava per la sua eliminazione da un concorso per un posto di lavoro), non si ferma l’ondata di protesta sociale a Kasserine, una delle zone più povere della Tunisia. A Feriana, negli ultimi scontri tra polizia e manifestanti, un agente è morto e intanto le manifestazioni dilagano. La morte del poliziotto è stata confermata dal Ministero dell’Interno di Tunisi tramite un comunicato: l’agente di 25 anni è morto dopo essere rimasto gravemente ferito a causa del ribaltamento del mezzo su cui si trovava.
Le manifestazioni che si stanno svolgendo in tutto il Paese, che contano decine di feriti sia tra la folla che tra gli agenti dell’ordine, mostrano il ‘punto di non ritorno’ entro cui si trova la popolazione, che scende in strada per chiedere posti di lavoro e sviluppo. “Lavoro, libertà e dignità”, questo è lo slogan dei manifestanti. In risposta alle proteste, il Presidente Beji Caid Essebsi ha dichiarato ieri di voler varare un piano per l’assunzione di oltre 6 mila giovani disoccupati di Kasserine, ma questo non basta ancora.
Il Paese si trova in questa situazione anche a causa degli ultimi attentati, che sono state il freno di tutto il sistema turistico della Tunisia.
(video tratto dal canale YouTube Euronews)