Alle 11,20 del 17 Aprile 1967 la salma viene trasportata nella chiesa di Sant’Eugenio in Viale delle Belle Arti. Sulla bara ci sono la sua bombetta e un garofano rosso. La cerimonia ufficiale è limitata ad una semplice benedizione perché le autorità religiose non possono accettare la suo convivenza con la sua compagna Franca Faldini senza matrimonio.
Nel pomeriggio la salma arriva a Napoli accolta, già all’uscita dell’autostrada e alla Basilica del Carmine Maggiore, da una folla enorme. Viene sepolto nella cappella De Curtis al Pianto, il cimitero di Capodichino sulle alture di Napoli.
Finisce qui la storia di uno dei più importanti personaggi dello spettacolo italiano.
Quando sale sul palcoscenico porta ancora i calzoni corti. A quindici anni debutta in uno dei piccoli teatri di Napoli, con il nome d’arte di Clerment, nato dalla storpiatura del cognome.
Il drammatico episodio segnerà per sempre la vita di Totò che, oltre a far seppellire Liliana nella tomba di famiglia dei De Curtis imporrà il suo nome anche alla figlia, avuta nel 1933 da Diana Bandini Lucchesi Rogliani.
Forma una propria compagnia e attraversa da protagonista gli anni d’oro dell’avanspettacolo. Anche il cinema si accorge di lui, e nel 1937 lo chiama a interpretare ‘Fermo con le mani!, il suo primo film cui segue due anni dopo ‘Animali pazzi’. Non ottengono un grande successo, ma segnano l’inizio di una carriera destinata a dargli nuove soddisfazioni a partire dal 1947 con ‘I due orfanelli‘.
Anche dal punto di vista sentimentale si apre una nuova epoca, segnata dalla felicità e dall’amore per la giovanissima Franca Faldini, che non sposerà mai ma l’accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni.
La vita di Totò si chiude sul lavoro.
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