Se ‘Nuovo cinema Paradiso’ di Giuseppe Tornatore costituisce uno degli omaggi più straordinari che un regista potesse dedicare al cinema, tanto da portare a casa nel ’90 l’Oscar, quel film così carico di citazioni e di nostalgia, ne ha una anche per la cartellonistica, per quei manifesti che fino agli anni Settanta catturavano dai muri delle nostre città l’attenzione dei passanti: un colpo d’occhio e via, il senso del film era racchiuso tutto lì, in quei volti, in quelle immagini delineate in pochi tratti ed esaltate da due tre colori di fondo.
Ebbene, a quella particolare arte grafica, e ad uno dei suoi grandi protagonisti, quell’indimenticabile film rendeva omaggio, indugiando, nel descrivere la cabina di proiezione di Alfredo (Philippe Noiret), su due manifesti affissi alle pareti: quello di Casablanca e l’altro di Via col Vento. Due capolavori che portano la firma dello stesso autore: ‘Nano’. Ovvero Silvano Campeggi. Per fortuita ( o voluta) coincidenza, con il Festival Cinematografico di Venezia, i bozzetti originali dei manifesti di quei due film-cult del cinema americano sono stati esposti sia pur per breve tempo nella suggestiva sala magliabechiana della Galleria degli Uffizi, prima di essere riconsegnati ad Elena Renzoni Campeggi, la vedova dell’artista scomparso il 29 agosto del 2018, all’età di 95 anni ( era nato il 23 gennaio del 1923).
Un’esposizione-lampo si può dire, ma utile e significativa per riconsegnare alla legittima proprietaria i 134 lavori – bozzetti e opere pittoriche– sottratti con l’inganno dall’abitazione dell’artista nel 2019 da due persone che avevano accesso all’abitazione e che le avevano illegittimamente poste in vendita on line. Durante la quale il Direttore degli Uffizi, Eike Schmidt si è detto onorato di offrire lo scenario della Biblioteca della celebre Galleria per ospitare la cerimonia di riconsegna delle opere da parte del Maggiore Lanfranco Disibio, Comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, ad Elena. “Si è trattato infatti del recupero di un notevole patrimonio che interessa non solo l’arte italiana, ma anche la storia del cinema poiché ‘Nano’ è conosciuto in tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, avendo lavorato per 40 anni per le grandi Major del cinema”. Schmidt si riferisce non soltanto ai manifesti più celebri, ma anche a quelli meno famosi, come quello per il film ‘Ivanhoe’ del ’52 (direttore Richard Thorpe) , che ha ispirato quello per il film “Guerre stellari”. Infatti, negli Stati Uniti ‘Nano’ è considerato “tra i più importanti grafici nella storia del cinema americano”, da noi “ un protagonista dell’attuale pittura italiana ed europea, storicamente ancorata alla primazia del disegno, che niente ha da invidiare ai grandi del passato.”
Quella di Elena e Nano è una love story lunga una vita (si erano conosciuti che lei era ancora una ragazzina), che il cinema ha provato a raccontare ed anche il Teatro per iniziativa della Compagnia delle Seggiole diretta da Fabio Baronti (titolo dello spettacolo: ‘Nano dammi un bacino’). Comprensibile perciò l’emozione di Elena nel ritrovare quei piccoli capolavori che erano scomparsi.
Elena, che emozione che ha provato nel ritrovare quei famosi 11 bozzetti originali spariti da casa?
“Un’emozione così forte che non son riuscita a trattenere le lacrime, nascoste dagli occhiali da sole, per cui nessuno se n’è accorto. Quei lavori erano per noi come altrettanti figli che, oltre a Gianni e ai nipoti, hanno allietato e accompagnato la nostra vita, fatta di successi, fatica, difficoltà, ma soprattutto d’amore”.
C’è qualcuno di questi a cui sei più affezionata?
“Oltre a Gianni e ai nipoti, li considero tutti miei figli, che hanno accompagnato ed allietato le nostre esistenze. Ognuno mi ricorda momenti persone e periodi incancellabili”.
Prova a fare un’eccezione per alcuni visto che dopo la cerimonia di riconsegna, ne hai mostrato uno che non riguarda il cinema americano, ma quello italiano: ‘Le Notti bianche’, di Luchino Visconti.
“Sì, è uno dei rari manifesti fatti per il nostro cinema, il primo era stato Aquila Nera, con Rossano Brazzi, quando ‘Nano’ si firmava ancora Campeggi. Quello per Le notti bianche mi è caro perché è stato esposto a Roma all’Ara pacis , in occasione della Mostra dedicata a Marcello Mastroianni. Così come mi è caro quello ormai storico del Ben Hur: Nano lo considerava uno dei suoi capolavori ( e anche la critica) e che gli costò non poche discussioni” con la MGM, contrariata del fatto che agli attori protagonisti avesse preferito disegnare la folle corsa dei quattro cavalli criniere al vento. “ Macome, gli disse il Direttore dell’MGM KamerLee: “ ci costa milioni di dollari e tu te la cavi con 4 criniere al vento?” Diventò il suo manifesto più celebre, tanto che Vincent Minnelli, padre di Liza, volle che i manifesti dei suoi film li facesse solo lui. A me è caro per il fatto di essere attualmente esposto a Roma sempre all’Ara Pacis, in occasione della Mostra dedicata a Sergio Leone”.
E di Casablanca non mi dici niente?
“Visto che insisti, di quel manifesto porto un ricordo particolare: un viaggio in Marocco, durante il quale la nostra guida ci condusse in un locale di Casablanca. In quel bel locale proiettano in continuazione il film e, saputo che l’autore del manifesto era “Nano” ci vollero offrire brindisi e cena. Vi entrammo da sconosciuti ne uscimmo da celebrity (Casablanca , protagonisti Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, è del ’42 regia di Michael Curtiz, le riprese vennero effettuate in studio, solo una in un aeroporto, ndr)”.
E poi ci sono quelli dedicati ai film di LizTaylor, di una bellezza straordinaria.
“‘Nano’ ha dipinto i manifesti di quasi tutti i film di Liz, a cominciare da ‘Torna a casa, Lassie’, ‘Un posto al sole’, alla ‘La Gatta sul tetto che scotta’, ‘L’ultima volta che vidi Parigi’, lungo è l’elenco, con lei avevamo stabilito un rapporto d’amicizia, tant’è che Liz mi regalò un cagnolino. Vi è poi il manifesto disegnato dal vivo ad Hollywood per Marilyn Monroe ( per il film ‘Il principe e la ballerina’), ma quella è un’altra storia, poiché il volto di Marilyn fatto da Nano è diventata un’icona.”
L’avventura artistica ed umana di ‘Nano’ Campeggi è stata già raccontata anche da ‘L’Indro’. Basti qui ricordare che da allievo della scuola d’arte di Firenze, sua città natale ( stesso istituto frequentato da Franco Zeffirelli e Piero Tosi) allievo di Ottone Rosai e Ardengo Soffici, entrato in rapporto subito dopo la Liberazione della città con gli americani di stanza a Firenze, fu notato come disegnatore e indotto a stabilirsi a Roma, dove dal ’45 al ’72, poté lavorare per le maggiori case cinematografiche americane. Conosciuto come l’artista delle stars, realizzò migliaia di ritratti: celebri quelli di HumpreyBogart, Vivien Leigh, Audrey Hepburn, LizTaylor, Paul Newman, Rita Hayworth, Clark Gable, Robert Redford, di cui divenne amico e Ava Gardner, con la quale si era visto spesso. Dal suo primo manifesto firmato ‘Nano’ per ‘Via col vento’, realizzato che aveva 23 anni, all’ultimo, ha disegnato oltre 3 mila manifesti. Ma qual’era il suo ‘segreto’ che lo distingueva dagli altri cartellonisti? Ce lo raccontò lui stesso: “quello di puntare su una prevalente tonalità di colore, il rosso fuoco, il nero, i gialli solari e di porre le figure in primo piano, e pochi dettagli. Fissando il senso del film in un’immagine” . Il metodo di lavoro era quello di assistere alla proiezione del film e tentare poi di condensarlo in qualcosa che restasse impressa nella mente di chi guarda il manifesto. Finita l’epoca del Manifesto dipinto, Nano si dedicò all’illustrazione grafica, alla ritrattistica e alla pittura. Tornato a Firenze negli Anni ‘70, realizzò per l’Arma dei Carabinieri otto grandi battaglie del Risorgimento e il ritratto di Salvo D’Acquisto, eroe della Resistenza che nel ’75 fu utilizzato come francobollo commemorativo delle Poste Italiane. Il recupero fatto dai Carabinieri delle opere diquesto grande artista, consolida lo storico rapporto fra l’istituzione e la famiglia Campeggi. Da segnalare che un suo autoritratto si trova agli Uffizi. Un autoritratto singolare e un po’ ironico, poiché si mostra di spalle. Le sue opere sono state oggetto di importanti Mostre sia in Italia che nel mondo, in particolare negli Stati Uniti. Concludendo, che destino attende le opere recuperate ( il cui valore è calcolato in 500 mila euro)?
Lo chiedo a Schmidt e a Elena Campeggi: sarà fatta una Mostra su questo patrimonio recuperato? Contatti e richieste ci sono, anche da Bologna, ma sarebbe preferibile Firenze, ora che ‘Nano’ è tornato a casa. La sensazione è che qualcosa maturerà senz’altro.
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