
The United Nations High Commissioner for Refugees, Filippo Grandi, denounced Eritrean refugees in Tigray who were killed, kidnapped and forcibly returned
The United Nations High Commissioner for Refugees, Filippo Grandi, denounced Eritrean refugees in Tigray who were killed, kidnapped and forcibly returned
The fighting continues in Tigray. The TPLF would have reconquered various areas. It is possible that Sudan has sent army units to support the TPLF, but without uniform and without documents
«Non ci sarà un sostegno internazionale per l’esito del processo di pace, a meno che non vi sia una chiara evidenza della sostenibilità di qualsiasi accordo». La comunità internazionale, insomma, per il Sud Sudan, richiede delle prove tangibili.
Non possiamo ignorare il fatto che la macro-regione del Corno d’Africa è indissolubilmente legata alla storia italiana. Per ciò che riguarda il Sudan e il Sud Sudan, Paese off-limits per le guerre e il lungo embargo subito, l’Italia è attiva con progetti di cooperazione allo sviluppo e di intervento umanitario. Si prospettano anche nuovi rapporti con le imprese italiane per il bisogno urgente di infrastrutture.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite lunedì ha votato all’unanimità una nuova risoluzione che prevede nuove sanzioni alla Corea…
L’accordo sul nucleare, che “è stato permesso dalla leadership suprema di Khamenei” potrebbe non avere un peso secondario nella vittoria o nella sconfitta del Presidente uscente Rouhani.
E’ la volontà politica delle singole nazioni africane a rappresentare la vera sfida per Moussa Faki Mahmat, il nuovo Commissario dell’Unione Africana.
L’esito del voto presso il Consiglio di Sicurezza (risoluzione n. 2348) ha visto trionfare la linea americana del Presidente Donald Trump. Il mandato alla MONUSCO è stato rinnovato fino al 31 marzo 2018 ma sono stati imposti pesanti tagli finanziari che obbligano ad una sostanziale riduzione degli effettivi militari.
L’interventismo militare americano punta milioni di dollari sull’odio etnico, così il Sud Sudan si sta avviando a divenire un conflitto regionale che potrebbe compromettere la sicurezza nazionale del Sudan e dell’Etiopia, altresì si stanno ponendo le basi per una serie di guerre etniche
Sicuramente in Siria, se sono state usate armi proibite dalla Comunità internazionale c’è stata una violazione del Diritto umanitario. ‘Diverso è vedere se gli Stati Uniti d’America possono intervenire senza il benestare dell’Onu, e la risposta è certamente no’
E’ l’inizio della fine per la chicchierata missione ONU: 23.000 uomini supportati da 2.000 civili, che costano 1,4 miliardi di dollari, un business per gli imprenditori congolesi, ugandesi, kenioti, tanzaniani e ruandesi. Con il cambio della linea politica nella Regione, il destino a medio termine è segnato
Russia, Stati Uniti e Regno Unito starebbero lentamente smaltendo una piccola parte dei propri armamenti, mentre l’arsenale di Israele e Francia resta stabile. Segnali opposti arrivano da Cina, India, Pakistan e Nord Corea, al lavoro per costruire nuove testate nucleari.