
Chi ha creduto che il NO fosse una voce della ragione e un collante dello spirito critico fa i conti con un Paese in cui questo ‘spirito’ è minoranza. La maggioranza dei cittadini delega, prende i bonus e le camomille
Chi ha creduto che il NO fosse una voce della ragione e un collante dello spirito critico fa i conti con un Paese in cui questo ‘spirito’ è minoranza. La maggioranza dei cittadini delega, prende i bonus e le camomille
L’impressione palpabile è che non sia lì che si scrive la vera benché scadentissima commedia, si scrive altrove, dietro le quinte. I veri protagonisti sono Grillo e Renzi
Ha ragione Boccia: la sfiducia è contro l’interesse nazionale, ma proprio letteralmente, contro l’interesse di tutti gli italiani
Esiste un’opposizione in cerca di rappresentanza; leva la sua voce ogni volta che può, non rassegnata a essere, come è, inascoltata e tradita nelle sue aspirazioni
L’opposizione non ‘fa un lavoro’, esprime doverosamente le opinioni e la volontà di una parte del popolo
Governo incompetente e impotente, cementato solo da calcoli di politica politicante; opposizione inconsistente; e intanto si coglie il movimento di una opposizione priva di guida politica
Di fronte ad un processo elettorale che non rispetta le condizioni basiche per votazioni democratiche, l’opposizione si trova di fronte al dilemma del non partecipare, chiamando all’astensione come meccanismo di protesta verso un Governo chiaramente antidemocratico, o partecipare, prendendo parte al processo sotto protesta con la speranza di generare un impeto tale in favore dell’opposizione che il Governo difficilmente potrá occultare.
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Evo Morales, Presidente delle Bolivia, è l’ennesimo presidente in America Latina a raggirare a Costituzione per presentarsi alle elezioni del 2019. Una prassi che coinvolge Cuba, Venezuela e Honduras.
Ma, nonostante la sua durezza, la repressione messa in atto da Maduro non può certo nascondere la divisione all’ interno del frammentato fronte di opposizione, composto da quasi 20 formazioni politiche diverse. Opposizione con cui il ‘dittatore’ si è detto pronto a dialogare durante la due giorni prevista il prossimo 1° dicembre.
Il Premier in carica vuole ricandidarsi, le opposizioni si compattano e scendono in strada nonostante la censura sui media, approfittando di scandali finanziari del Premier attuale. A favore di Najib Razak giocano una economia in evidente rialzo dopo la crisi e il rafforzamento della moneta nazionale, il Ringgit
Il risultato delle elezioni presidenziali in Kenya non mette certamente la parola fine alla crisi politica che il Paese sta attraversando da diversi mesi. La Commissione elettorale indipendente del Kenya (IEBC) ha annunciato nel pomeriggio di lunedì 30 ottobre la vittoria del Presidente uscente Uhuru Kenyatta con il 98% dei voti.
Decine di persone sono state uccise e molte altre ferite negli attacchi perpetrati dalla polizia. L’ uso eccessivo della forza contro i manifestanti ed oppositori politici