
Dopo le prime due sentenze sul Roundup che sono costate a Monsanto, ora parte integrante del colosso chimico tedesco Bayer, ben 150 milioni di dollari, i legali della società stanno cercando di fare di tutto per evitare ulteriori aggravi.
Dopo le prime due sentenze sul Roundup che sono costate a Monsanto, ora parte integrante del colosso chimico tedesco Bayer, ben 150 milioni di dollari, i legali della società stanno cercando di fare di tutto per evitare ulteriori aggravi.
Il processo, tenutosi a San Francisco, si è protratto per nove giorni ed ha visto la società difendersi dalle accuse mosse da Andrew Hardeman, un cittadino statunitense che aveva costantemente impiegato il glifosato nelle sue proprietà rurali nel nord della California prima di ammalarsi di cancro.
Nello specifico, il tribunale competente ha riconosciuto la fondatezza dell’accusa secondo cui la malattia sarebbe stata contratta a causa di un periodo di contatto prolungato del paziente con diserbanti a base di glifosato.
‘E’ dagli anni ’90 che ci stiamo battendo per combattere la deriva normativa che le multinazionali del settore agrochimico e sementiero stanno cercando di portare avanti, per acquisire il controllo del sistema agroalimentare globale, con ogni mezzo’
Slow Food: ‘non ha alcun senso il rinnovo di altri 5 anni: così si ignora completamente il principio di precauzione. Così si allontanano ancor di più i cittadini dall’Europa’
La società è accusata di manipolare l’opinione pubblica sulla sicurezza di un prodotto già accusato di ‘probabili’ effetti cancerogeni da uno studio della Iarc