
Intelligenza artificiale e nuove tecnologie alla base di una relazione che più che economica (pro-Golfo) è politica, plasma il futuro del potere della Cina nel Golfo
Intelligenza artificiale e nuove tecnologie alla base di una relazione che più che economica (pro-Golfo) è politica, plasma il futuro del potere della Cina nel Golfo
Per immaginarci uno scenario in cui la maggior parte dei sistemi d’arma utilizzati avranno effettivamente componenti di IA, dobbiamo aspettare ancora un paio di decenni
Per comprendere meglio quale sia la strategia dell’Unione europea rispetto all’Intelligenza artificiale, abbiamo intervistato Ida Cortoni, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, con esperienze di ricerca specifiche sul tema della digitalizzazione, presso l’Università di Roma La Sapienza, e Nicola Gatti, docente di Computer Science presso il Politecnico di Milano, vincitore nel 2011 del premio ‘AIxIA Marco Somalvico 2011’, ogni anno assegnato al miglior giovane ricercatore italiano in Intelligenza Artificiale.
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L’allarme sta iniziando a circolare: la politica scopre di non aver pensato alla gestione della IA. Chi governerà l’umanità quando l’intelligenza artificiale forte diventerà operativa?
Le aree di applicazione dell’intelligenza artificiale sono vaste e riguardano: il settore aerospaziale, il campo medico, la robotica, la domotica ed oggi anche il settore militare. A questo proposito, le grandi potenze mondiali, quali USA, Cina e Russia, stanno investendo ingenti capitali per produrre armi tecnologiche in grado di essere utilizzate in un conflitto armato.