
I metodi intrapresi dal Presidente Rodrigo Duterte nella sua vera e propria ossessione, cioè la guerra contro la droga nel suo…
I metodi intrapresi dal Presidente Rodrigo Duterte nella sua vera e propria ossessione, cioè la guerra contro la droga nel suo…
Sembra passato un secolo da quando il Presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, una sera di Novembre del 2017, durante una cena di…
Nel Sud delle Filippine nuovo attacco terroristico, questa volta attuato da un gruppo locale Abu Sayyaf affiliato ISIS che già aveva fatto sbarcare le proprie milizie a Marawi prima che il Presidente Duterte scatenasse l’inferno contro i miliziani terroristi locali.
Fondato nel 2012, Rappler si era distinto nella copertura giornalistica degli oltre 7 mila morti lasciati a terra dalla tanto declamata lotta alla droga del presidente
Non è sfuggito certo il fatto che Tokyo voglia riannodare e soprattutto rafforzare i legami con Manila sia nel campo dell’Economia sia in quello della Sicurezza nell’ambito di una più vasta strategia nipponica volta a contrastare l’ombra ingombrante, massiccia ed onnipresente della Cina
La crescente tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti ha finito per coinvolgere tutti i Paesi, a cominciare dai grandi attori internazionali (Cina, in primo luogo, ma anche Russia), passando per i vicini che vedono il proprio territorio più minacciato da un’eventuale scontro armato, per arrivare ad attori più lontani
Ora che Marawi è stata liberata, inizia una sorta di battaglia delle idee: ‘L’estremismo violento contro il rispetto e la costruzione della pace e del bene comune; il radicalismo islamico contro il dialogo, la convivenza e un modello sociale inclusivo’
Prima minaccia di espellere tutti gli Ambasciatori UE accusandoli di ordire trame per far cacciare il suo Paese dall’ONU a causa della sua violenta lotta alla droga che ha condotto a circa 4.000 morti. Poi torna sui suoi passi e toglie le competenze della lotta alla droga alla Polizia per darle ad una più piccola agenzia governativa
Alla fine è arrivato il loro tempo di crepare e rendere l’anima al Creatore. Isnilon Hapilon e Omarkhayam Maute erano…
Il presidente ha puntato il dito su un gruppo di parlamentari europei e sui gruppi della società civile, alcuni dei quali hanno avvertito le Filippine che rischiava di perdere i privilegi commerciali a causa di presunti abusi della polizia durante la campagna antidroga
«Gli Stati Uniti non sono un nostro nemico. La Cina non è un nostro nemico. La nostra priorità principale è l’interesse della nostra Nazione», ha chiosato il Generale Año.
L’obiettivo finale è lo stesso, stabilire un Califfato e un territorio su cui far rispettare la Sharia, però, non è un gruppo direttamente controllato, né direttamente amministrato dalla leadership dello Stato Islamico. Il Sud-est asiatico, oggi, rappresenta un nuovo mercato per il radicalismo islamico, qualcosa che non si era visto prima e che garantisce un bacino per il reclutamento, nonché, una potenzialmente una via di fuga.