
“Ripristinare la stabilità” nella regione, è la speranza che, ieri, Hassan Rouhani, il Presidente dell’Iran, che condivide i confini sia…
“Ripristinare la stabilità” nella regione, è la speranza che, ieri, Hassan Rouhani, il Presidente dell’Iran, che condivide i confini sia…
Sommet en ligne entre les chefs d’État de l’Angola, du Congo, du Rwanda et de l’Ouganda: priorité de renverser les réseaux mafieux italiens qui ont pris racine dans la région et sont dirigés par un Italien au Burundi
Online summit between the heads of state of Angola, Congo, Rwanda and Uganda: priority to overthrow the Italian mafia networks that have taken root in the area and are led by an Italian in Burundi
Vertice online tra i capi di Stato di Angola, Congo, Rwanda e Uganda: priorità abbattere le reti mafiose italiane che si sono radicate nell’area e sono guidate da un italiano in Burundi
Circa 5 mesi fa, su questo giornale avevo sposato la tesi che 60.000 volontari potessero svolgere il ruolo di assistenti…
“È probabile che lo YPG continui a resistere a lungo all’intervento turco”, “in questa fase Assad non interverrà né in difesa dei curdi né contro la stessa Turchia”, “potrebbe esserci una riorganizzazione delle cellule dell’ISIS”
19 terroristi FDLR accusati di un attacco che ha provocato la morte di 14 persone sono stati uccisi dalle forze…
“Che sensazione provo a riandare con la memoria a quegli anni che ebbero in Woodstock uno dei momenti più alti…
Nelle interviste a Andres Paez e Esther Cuesta emerge molto chiaramente come la situazione politica sia così polarizzata che viene difficile immaginare come se ne possa uscire
Che l’interesse dell’Italia e della UE sia di evitare che scoppi l’inferno è evidente. Ma per farlo occorrerebbe una politica estera e certo che con un Presidente del Consiglio in odore di aver aiutato Trump in cose non proprio onorevoli, per di più con un non-Ministro degli Esteri, è dura
Tra ‘Sinistra’ inesistente, ‘Destra’ indecente, ‘Centro’ compiacente, ‘popolo’ quiescente, ‘il male oscuro dell’Italia’…
La vittoria più significativa è quella di Milorad Dodik, rappresentante dell’ala più intransigente dei nazionalisti serbi e che andrà quindi a sedersi sulla poltrona presidenziale riservata alla propria etnia di appartenenza.