La carenza di sangue per le trasfusioni è la principale causa di morte nella maggior parte degli ospedali del Sud Sudan. I pazienti, in particolar modo le donne incinte e le neo mamme, muoiono a causa dell’ignoranza nei confronti delle donazioni di sangue che ruota intorno a tabù culturali.
L’emergenza sanitaria si è aggravata nel 2011, quando il Sud Sudan diventa indipendente dal Sudan ed è teatro di una guerra civile.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno in Sud Sudan muoiono 7.890 donne, ogni centomila parti. Per capire la gravità della situazione, basti pensare che nei Paesi sviluppati la media è di 16 donne su centomila parti, in Italia è di quattro.
A causa della paura di donare il proprio sangue, sono pochissimi i donatori disposti al prelievo; inoltre, la maggior parte di chi lo fa è disposto a donarlo solo per i propri parenti e non per sconosciuti.
Come Anna Cavell riporta, in un ospedale di Giuba (capitale del Sud Sudan) ci sono solo nove unità di sangue disponibili. Questo blocco che le tribù hanno, dettato soprattutto dalla paura, e la mancanza di consapevolezza riguardo il rapporto rischi-benefici che comporta donare il sangue, fa sì che in molte famiglie ci sia il rifiuto di donare il sangue anche ai propri parenti, comprese le partorienti.
(video tratto dal canale YouTube Al Jazeera English)