1,6 miliardi di dollari è il valore della causa cui Spotify è chiamata a far fronte per rispondere all’ accusa di violazione dei diritti d’ autore. A intraprenderla, l’editore musicale Wixen Music Publishing, titolare esclusivo delle licenze di canzoni di numerosi artisti: tra questi, David Cassidy, Tom Petty, Stevie Nicks, Tom Morello dei Rage Against the Machine, Donald Fagen dei Steely Dan, Neil Young, convinto dell’ abuso del gigante svedese della musica.
Secondo la causa depositata lo scorso venerdì presso un tribunale della California, Spotify avrebbe fatto ascoltare ai propri utenti canzoni di cui non era titolare del diritto d’ autore, non riconoscendo, al vero titolare, gli adeguati pagamenti. «Di conseguenza Spotify ha costruito un business miliardario sulle spalle degli autori e degli editori la cui musica sta utilizzando, in molti casi senza ottenere e pagare le licenze necessarie» è scritto nel documento.
Ma per la piattaforma streaming che, fondata nel 2011 negli Stati Uniti, ad oggi conta più di 200 milioni di utenti tra attivi e abbonati e che si prepara a quotarsi in borsa, non è il primo guaio legale in materia di licenze. Già nel maggio 2017, Spotify era stata costretta ad accordarsi per un pagamento da 43 milioni di dollari così da evitare una class action da parte di David Lowery e Melissa Ferrick. Due mesi dopo, invece, erano state intentate altre due cause da parte di due editori musicali, Rob Gaudino e Bluewater Music.