Un Paese in ginocchio. Parliamo della Somalia, che dopo la siccità è alle prese con una vera e propria epidemia di colera. Più di 8.400 i casi, di cui 200 mortali, solo dall’inizio dell’anno. E se non si interviene subito, il Paese rischia numeri ben peggiori di quelli visti nel 2011, quando a morire furono oltre 250.000 persone. A dirlo è Save the Children, secondo cui nel 2017 inoltre circa un milione di bambini potrebbero risultare malnutriti, con almeno 200.000 che rischiano di morire a causa di gravi forme di malnutrizione.
Ma non finisce qui. A causa della grave siccità, si stima che già 250.000 persone siano state costrette ad abbandonare la Somalia, mentre circa 6,2 milioni di persone, pari a quasi la metà della popolazione, hanno urgente bisogno di aiuto per via dell’insicurezza alimentare.
L’Organizzazione chiede ai donatori, ai Paesi del G7 e alle agenzie delle Nazioni Unite di stanziare urgentemente fondi per la Somalia. Entro giugno sono necessari 825 milioni di dollari, ma ad oggi è stata raggiunta solo la metà di questa cifra.
E non è tutto, perché non più tardi di due giorni un doppio attentato con autobombe ha scosso la capitale Mogadiscio. E gli attacchi portano la firma del gruppo jihadista al-Shabaab. Il primo ha colpito un albergo centrale, mentre il secondo una base militare. Il primo ministro somalo Hassan Ali Khaire ha condannato i due attacchi affermando che sono stati compiuti da ‘bande criminali assetate di sangue’.
(video tratto dal canale Youtube della BBC)