domenica, 26 Marzo
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Socci VS Francesco, ovvero Integralismo e Affarismo VS Messaggio Evangelico

L’attacco di Antonio Socci a Papa Francesco  mostra, più che la divisione all’interno del mondo cattolico, la contraddizione che lo distingue. Socci, ricordiamolo, è esponente di spicco di Comunione e Liberazione, un movimento che dietro il suo integralismo nasconde in realtà l’affarismo della sua associazione aziendale nota come Compagnia delle Opere, che nel ventennio formigoniano ha goduto di finanziamenti smisurati e squilibrati rispetto al normale flusso di finanziamenti che ogni associazione può sperare di avere.

Socci -dicevamo- ha attaccato il Papa soprattutto sul tema dei migranti (al centro dell’omelia della Messa di Natale) Chissà se Socci si è ricordato che, con in mano il Vangelo, l’esercito cattolico sterminava intere popolazioni nel Sud America; chissà se Socci ha presente che le parole del Vangelo parlano di accoglienza dello straniero e non del suo respingimento. Insomma, Socci è l’esponente tipico del cattolicesimo integralista: si serve dei temi religiosi, interpretati estremisticamente, per far uscire la bile e il risentimento che come uomo, e non come cattolico, lo rode dentro. Un uomo psicoanaliticamente irrisolto e politicamente ignorante.

Ma quello dell’ignoranza circa le proprie origini religiose sembra caratterizzare molte esternazioni degli esponenti cattolici, quelli che dovrebbero -appunto- avanzare col Vangelo in mano e non con le armi in pugno. Ma tant’è, le contraddizioni nel mondo cattolico lastricano le vie delle posizioni che molti cattolici assumono, soprattutto quando scendono in politica. E due temi sono drammaticamente lì a dimostrarlo: la fuga dei parlamentari sullo ius soli e la scarsa fermezza in merito all’applicazione delle leggi che perseguono i reati contro le donne. Poi ne aggiungiamo una terza, quella più complicata: la difesa della famiglia contro i provvedimenti che l’interesse delle aziende pretendono contro l’interesse della famiglia.
Tanto per intenderci: i cristiani e i cattolici festeggiano il Natale, ma per molti lavoratori a ridosso della festa il Natale lo festeggiano sul posto di lavoro; i cristiani e i cattolici dovrebbero santificare la domenica, ma è il giorno prediletto per fare acquisti, quindi per far lavorare i cristiani e i cattolici nel giorno che dovrebbe per loro essere di riposo da dedicare a celebrare la loro religione. Invece, se ne vanno per i centri commerciali…. Quando cose del genere succedono, perché il messaggio evangelico dovrebbe ancora essere forte e convincente? Perché la domenica non si rispetta, come gli ebrei rispettano lo shabbat o i musulmani il ramadam? Perché, tra le tre religioni monoteiste, una viene meno al rispetto del suo appuntamento fondamentale?

Forse, se qualcuno si prendesse la briga di leggere di PelagioCristianesimo o ricchezza‘, vedrebbe cosa è successo a un certo punto nel mondo cristiano e cattolico; e se poi, spinto dall’interesse, si leggesse di Max WeberL’etica protestante e lo spirito del capitalismo‘, tutto gli diventerebbe chiaro: tra le tre religioni monoteiste, il cristianesimo ha abdicato alla sua missione.

Alla fine della sua missione, il mondo cattolico risponde con gli estremisti alla Socci, che affossano ulteriormente quel che resta del messaggio evangelico; quando i parlamentari cattolici  -quindi quasi tutti i parlamentari italiani- non sono capaci di riconoscere la cittadinanza a chi nasce in Italia, vediamo come lavorino tutti all’estinzione del messaggio evangelico e come non capiscano che la cittadinanza riconosciuta a chi nasce in un Paese è motivo ulteriore per rafforzare identitariamente quel Paese invece di indebolirlo proprio per il fatto di lasciare fuori chi nel Paese in cui è nato non ha diritti.

Infine, quando la maggioranza degli italiani è tollerante quando si parla della violenza degli uomini sulle donne e, addirittura, leggiamo sentenze francamente offensive alla dignità della donna quando lei esce massacrata dal processo e giustificato il suo carnefice, dove sta più il cristianesimo che al centro al il culto di Maria? Solo una donna è santa e tutte le altre potenzialmente peccatrici e tentatrici? Se è vero che ogni cultura nasce in un sistema di valori e di norme innanzitutto determinate dai comportamenti religiosi, che solidità sociale e culturale abbiamo più se la religione ufficiale ha nei suoi rappresentanti del mondo politico, sociale ed economico la sconfessione di quei valori e di quelle norme?

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