mercoledì, 22 Marzo
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Sinergie tra le piante e l’uomo, per un futuro sicuro

Bruxelles – Il suo sogno giovanile era diventare giornalista… per poter lavorare con Indro Montanelli. La Professoressa Maria Lodovica Gullino è invece andata a fare qualcosa di completamente differente occupandosi di innovazione in campo agro-ambientale e agro-alimentare nel centro Agroinnova dell’Università di Torino che dirige dal 2002.

Presso la stessa Università si è svolta la sua carriera scientifica anche se ha trascorso lunghi periodi all’estero tra varie università degli Stati Uniti, in Olanda a Wageningen e in Belgio a Ghent. Ha anche lavorato in Cina e in vari paesi dell’Europa Centro-Orientale.

Gullino è a Bruxelles per un incontro di lavoro con la task force internazionale del progetto europeo sulla patologia vegetale ‘PlantFoodSec‘ (con Agroinnova come coordinatore principale) che ha presentato i risultati di uno studio quinquennale condotto dai massimi esperti di biosicurezza per cercare di elaborare risposte rapide all’introduzione deliberata o accidentale di elementi patogeni nelle coltivazioni e nella catena alimentare.

Lanciato nell’ambito del Settimo Programma Quadro Europeo per la Ricerca Scientifica, ‘PlantFoodSec‘ ha visto la partecipazione, oltre agli esperti italiani, di studiosi francesi, tedeschi, ungheresi, britannici, americani, israeliani, turchi, ma anche di esperti ONU di UNICRI, l’Istituto Internazionale per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia.

Finanziato con quasi 6 milioni di euro dalla Commissione europea, il progetto ha prodotto 30 pubblicazioni scientifiche, 200 articoli, 20 eventi, 88 corsi per diagnosi e tecniche di indagine forense per far fronte a epidemie e alle conseguenze di un impiego criminoso di agenti patogeni. E ancora ha organizzato ‘summer school’ di approfondimento e dottorati di ricerca che hanno portato all’intensificazione degli scambi in un settore di estrema importanza per la sopravvivenza del pianeta.

E’ stato così possibile creare un elenco di tutte le colture rilevanti per l’Europa (vigneti, frutteti, vivai, colture orticole e piante medicinali e aromatiche, foreste ecc) e stilare una lista dei parassiti delle piante che potrebbero minacciare la sicurezza delle colture e abbinare ad essa un elenco di 21 coltivazioni strategiche in Europa e di 63 parassiti particolarmente pericolosi. Alcuni di questi riguardano solo la vita delle piante ma altri, e sono i più pericolosi, rischiano di incidere anche sulla salute umana come i patogeni enterici quali la salmonella e lescherichia coli. Il gruppo ha quindi prodotto linee guida per creare delle priorità di rischio allo scopo di prevenire futuri possibili incidenti.

La rete dei centri di ricerca in Europa e altrove è stata anche strutturata in modo da poter velocemente identificare eventuali contaminazioni causate da agenti patogeni e rispondere in maniera adeguata ad un eventuale scoppio di una epidemia agro-alimentare.

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