venerdì, 31 Marzo
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Sindone: un passato ancora da scrivere

La storia conosciuta -ovvero, sicuramente tracciata da documenti- della Sindone di Torino inizia negli anni 1389-1390, a Lirey -Francia settentrionale.  E’ da qui che dobbiamo partire per ricostruire la storia conosciuta della Sindone. Non esistono tracce documentali certe prima di quella data.
Il dato è, allo stato attuale delle ricerche, incontrovertibile e accettato da tutti gli studiosi del Telo, sia dai così detti ‘autenticisti’ (gli studiosi che ritengono che la Sindone di Torino sia il lenzuolo funerario di Gesù il Nazareno) sia dai ‘non autenticisti’ (gli studiosi che la ritengono un manufatto medioevale).

Dal 1390 non ci saranno lacune storiche riguardo alle vicende cui è andato incontro il Telo. E’ la storia antica, dunque, che rappresenta l’interrogativo aperto per quanto attiene la ricostruzione del passato dell’oggetto, o, se la storia antica non esistesse in quanto manufatto medioevale, ilquandol’oggetto sarebbe stato realizzato, ‘dove’, ‘come’, e ‘chilo avrebbe prodotto per trovarlo in scena a fine del quattordicesimo secolo a Lirey.

Due le posizioni in campo: quella degli studiosi ‘non autenticisti’, i quali ritengono che la Sindone sia un ‘manufatto’ medioevale -ai quali, appunto, manca la definizione della ‘nascita’ dell’oggetto e si fermano alla sola presa d’atto che esso appare dal nulla sulla scena della storia- e quella degli ‘autenticisti’, i quali lavorano di ipotesi e continuano le ricerche nel tentativo di ricostruire la storia antica che, a loro avviso, invece, esiste, essendo per davvero la sindone del Nazareno.

Andrea Nicolotti, studioso di Storia del Cristianesimo e ricercatore presso l’Università di Torino, che da qualche anno si dedica alle ricerche storiche sul Telo, e che in questi giorni ha mandato in libreria un nuovo libro sull’oggetto (‘Sindone. Storia e leggende di una reliquia controversa’, edito da Einaudi), in questo servizio ricostruisce l’ingresso della Sindone nella storia e le ‘leggende’ sulla storia antica dell’oggetto che nel corso del tempo sono sorte nel tentativo -‘disperato’ dice lui- di dare un passato a un oggetto che un passato non ce l’ha.

Filippo Burgarella, docente di Storia bizantina presso l’Università degli Studi della Calabria, in questo servizio presenta il lavoro delle sue ricerche storiche che confermerebbero la tesi secondo la quale il Mandylion -apparso a Edessa, in Turchia-, la cui prima traccia documentale riusale al 339 – 340, sarebbe la Sindone che, circa mille anni dopo, fatto un passaggio in Grecia, troveremo a Lirey, e, finalmente, oggi a Torino.

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