La Resistenza femminista contro la guerra, nota con l’acronimo russo FAS, è nata il giorno dopo l’invasione di Putin in Ucraina ed è diventata, secondo il numero dei suoi iscritti ai social network, la più grande associazione impegnata nell’organizzazione di manifestazioni contro la guerra.
È un’associazione di rete senza leader o gerarchie specifici, qualcosa che spesso rende difficile la collaborazione tra i suoi vari componenti, ma aiuta a mantenere un senso di sicurezza fornendo opportunità a coloro che non sono supportati dalle loro famiglie di sapere che non sono soli.
L‘esistenza della FAS ispira i suoi seguaci a parlare e condividere informazioni e prospettive non solo tra loro, ma anche con i russi che sempre più spesso non hanno accesso a informazioni accurate sulla guerra. E aiuta i suoi membri che subiscono la carcerazione a resistere e continuare la lotta dopo il loro rilascio.
Secondo l’agenzia di stampa 7×7, chi partecipa alle manifestazioni organizzate dalla FAS o ne segue i post online diventa quasi inevitabilmente più radicale nella critica al regime e alla sua guerra, più preparato a soffrire per le proprie convinzioni e anche più pronto collaborare con altri movimenti di opposizione.
La FAS è anche diventata internazionale stabilendo legami con gli oppositori della guerra di Putin in Ucraina in altri Paesi e ha creato due hashtag per Twitter, Voci delle donne ucraine e Voci delle donne russe, in cui le persone su entrambi i lati della linea di battaglia possono parlare tra loro.
Tutti i seguaci della FAS con cui 7×7 ha parlato hanno affermato di voler continuare come movimento anche quando la guerra sarà finita; e molti si sono detti convinti che aumentare il numero delle donne in posizioni di governo di primo piano sarà la salvezza della Federazione Russa in futuro.