Parliamo dell’elefante. O meglio riparliamone. Ad inventare questa efficace provocazione fu Leo Longanesi, che il primo gennaio del 1947 diede alle stampe con la sua casa editrice l’omonimo libro. Ci fu, è assai probabile ché è noto il legame tra i due, Maestro e Discepolo che ha poi superato il Maestro, anche l’apporto di Indro Montanelli nell’elaborazione di immagine e contenuto, e certamente nella sua ripresa e diffusione.
Longanesi riepilogava gli anni italiani dal 1938 al 1946. Quelli delle leggi razziali, la guerra, il crollo, l’inizio della rinascita, periodi cruciali che lui, comunque e prudentemente, raccontava nell’immediato dopoguerra. E quindi «Signori, parliamo dell’elefante; è la sola bestia di una certa importanza di cui si possa parlare in questi tempi, senza pericolo». Su L’Indro del 24 marzo 2016, quasi un settennato fa, lo abbiamo preso ad ispirazione per ‘Parliamo di terrorismo e dell’elefante‘, Gabriele Della Rovere. Il nostro elefante, o almeno quello di cui intendiamo trattare ora, è piuttosto quel che c’è oltre il dopo elezione del Presidente della Repubblica. Economia, Lavoro, Sanità… E quella sciocchezzuola della crisi Ucraina.
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L’elefante. Già, l’elefante. C’è anche l’elefante in cristalleria. Nella fattispecie la cristalleria sono le nostre Istituzioni, e la nostra Costituzione, reale e materiale. Che con tutta evidenza è stata devastata da questi pachidermi. Un po’ elefanti. Un po’ ippopotami.
E però più ti dicono, o anche solo velatamente suggeriscono, di non pensare ad una cosa, e piu ci si pensa. 《Non pensare all’elefante grigio》. 《Non pensate a cosa è successo nell’elezione del Presidente della Repubblica》. Del resto come non restare in qualche modo agganciati a quanto è avvenuto nella dissennata (realmente: proprio priva di senno) corsa più pazza del mondo per il Colle. E allora forniamo una ulteriore riflessione. 《Riprendendo Winston Churchill, si poteva decidere tra un semipresidenzilismo e una monarchia di fatto. Si è scelta la monarchia e si avrà un semipresidenzialismo rigorosamente di fatto. Non è stato un bel giorno per l’Italia, solo il meno peggio. Ma tanto il prezzo lo pagheranno i nostri nipoti》, afferma Alessandro Bondi, Ordinario di Diritto Penale a Urbino, Direttore del Centro Studi Giuridici Europei. Proiettando nel futuro, prossimo e remoto, le conseguenze dei sei giorni che sconvolsero l’Italia, che era comunque già sconvolta di suo.
E vabbè, abbiamo provato a parlare dell’elefante, ma questo è di colore verde scuro, e ciò avrebbe dovuto farci capire che nonostante le dimensioni si tratta in realtà di un rospo. Enorme. E da inghiottire.
Per chi voglia comunque ripercorrere le vicende tragicomiche, più tragiche che comiche, che hanno ruotato attorno all’elezione del ‘nuovo’ Capo dello Stato, questo il sedicesimo ed ultimo pezzo (lunedì 31 gennaio 2022) del ‘Romanzo Quirinale 2022’ / Parte Prima.
16/ Presidente 2022. Una vicenda raccontata da un idiota, piena di strepito e furore, e che non significa assolutamente nulla. In calce vi si trova l’indicazione, con link, di tutti gli altri quindici. Divisi in tre Capitoli. [A] Diario dei Grandi Elettori. Giorno per giorno (5 pezzi). [B] Sergio Mattarella. Il suo lungo addio. Momenti precedenti (2 pezzi). [C] La corsa più pazza del mondo. Tappe precedenti (8 pezzi).
Proseguiremo, a tempo e luogo, con la Parte Seconda, il resoconto del ‘Dopoapocalisse’. Della serie, facciamoci del male.