domenica, 26 Marzo
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Putiniani, anti-putiniani, epuratori, ‘mediatori’ … e la guerra criminale ucraina va

No. Nella vicenda della guerra ucraina, non siamo alle liste di proscrizione per i putiniani. Non ancora.
E solo per un motivo: chi le vorrebbe non ha il coraggio di farle, anzi, non sa come farle, se non altro perché per farle, dovrebbe sapere, capire e, magari, a tempo perso, pensare. Quest’ultima è la cosa più difficile di tutte, non perché (troppo comodo sarebbe) non si abbiano vituperi da lanciare, sospetti cretini da sottoscrivere e chi più ne ha più ne metta. Ma perché pensare è una funzione delicata, dispendiosa di energie, ma specialmente richiede esercizio.
Esercizio? Sì, esercizio. Spiegava non ricordo più quale famoso neurochirurgo, che il cervello è come un muscolo, se non lo usi, o almeno non lo usi abbastanza, tende ad intorpidirsi, inizialmente, e poi piano piano a sclerotizzarsi: dice sempre una sola cosa, ripete sempre quella, ma analizzarla non può.
Per esempio. Ieri scrivevo delle doppie (o triple o quadruple) ‘veritàdi questa guerra, a cominciare -davvero che delusione!-, da Sergio Mattarella, che qualifica questa una guerra scellerata. Forse perchè i tanti scodinzolanti personaggi che si aggirano attorno al Quirinale hanno scoperto che esistono guerre benevole, dolci, affettuose, buone insomma? Non dico ‘giuste’, perché il giurista che forse è ancora in Mattarella, si ribellerebbe.
Sarebbe la scoperta del secolo e male assai farebbe il nostro beneamato Presidente a nascondercela, questa verità. Sarebbe come nascondere la penicillina ad un malato di polmonite, come nascondere il vaccino ad un novantenne a rischio Covid-19 … a proposito: non si era detto che gli ultraottantenni devono fare la quarta dose? E perché non li chiamate, signori, vi si sono rotti i telefoni? E poi, sapete, voi abituati a vivere tra due o tre guanciali, con camerieri e serventi vari pronti ad un cenno non ve ne curate, vi basta uno schiocco di dita e ‘voila, il vaccino eccolo qua’! Ma persone immobilizzate, molto anziane, debbono essere raggiunte a casa, tampinate. Ma che fa, ormai la moda è passata, ora pensiamo alle vacanze, poi al ritorno avremo una nuova epidemia e le case farmaceutiche eccetera, guadagneranno a palate.

Le guerre, caro Presidente, sono tutte scellerate, questa inclusa.
Anzi, sa che le dico signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, signori Presidenti delle Camere, signori … stavo per scrivere Di Maio, non esageriamo! Sapete che vi dico? Questa guerra è molto più che scellerata, è criminale, dato che continua, non si arresta, anzi, diventa sempre più crudele, perché voi politicanti vari di mezzo mondo volete esattamente questo: che continui. Questi sono gli ordini non di Mosca (che ordina al prof. Massimo Cacciari e, buon ultimo, a me, cosa dire e cosa fare, come è noto), ma di Washington. Che non ne fa nemmeno mistero.
La guerra, innanzitutto, ingrassa i produttori di armi, quei ‘poveracci’ a cui non si può nemmeno impedire di vendere armi ai bambini, figuriamoci se non gli si permette di venderne agli eserciti, che ne comprano tante … ma si sa, i soldi non bastano mai.
Ma poi non sono soltanto gli armieri a volerla, questa guerra sporca (ecco, questo si potrebbe dire, signor Presidente, ma si rischia poi di cadere nella propria stessa trappola), ma anche i petrolieri, i produttori di granaglie, i panettieri e pasticcieri, insomma tutti quelli che ci possono guadagnare, in USA.
Da noi, ci si guadagna assai meno, petrolieri e pastai esclusi, e si rischia assai di più, perché la guerra per Joe Biden e soci è una cosa comoda e tranquilla, perfino divertente … pensate che divertimento vedere un generale russo saltare per aria … Da noi ci si guadagna meno, ma siamo il terreno di scontro. Alla fine di questa guerra l’Europa rischia di non esistere più.

Proprio così, l’Europa rischia di non esistere più dopo questa guerra: divisa tra quei quattro straccioni (sì, scusate, ma quando ‘ce vò ce vò’) est europei uniti nella lotta contro la Russia dai britannici, che, guarda caso, sulla loro terra rischi non ne corrono e si preparano forse ad una Visegràd-exit per creare una sorta di associazione dei Paesi vassalli (il prof. Dario Fabbri li definirebbe ‘impero’, che fa tanto chic) della GB e cioè degli USA, per frantumare l’Europa. Mentre il resto dell’Europa è nella realtà sotto attacco diretto degli USA e britannici.
La guerra, dicono Biden e Bojo, deve finire solo quando si saranno verificati due fatti: lasconfittadella Russia e la fine dell’Europa unita.
Solo che tutti sappiamo benissimo che la Russia potrà forse essere umiliata, secondo la stampa nostrana (sic!), ma vinta mai: del resto a Biden e Bojo, basta renderla immobile … Poco importa che secondo me sono completamente fuori strada, non hanno capito nulla, ma spiegarglielo è inutile, perché se ci provi sei ‘filo-putiniano’. Ma l’Europa Unita -il sogno di settantuno (71) anni fa, la vera rivoluzione: la CECA, poi il resto è ‘automatico’- sarà resa impossibile dalle divisioni e dai traumi continui, per di più avendo tra i piedi non solo l’Ucraina, ma taluni dei Paesi dei Balcani sui quali ci sarebbero da scrivere biblioteche.

Il ‘bello’ è che tutto ciò si fa con una ipocrisia mostruosa, che intanto funziona e non viene percepita, in quanto la propaganda –quella propaganda violenta e volgare scatenata dagli USA su questa vicenda- riesce ad obnubilare i cervelli e le coscienze della gente, magari aggiungendoci per sicurezza anche le cavolate sulla soggezione di qualcuno alla propaganda moscovita. ‘Assoggettamentoche sidimostra‘, secondo quella propaganda, col fatto che uno magari sottolinea che certe cose cattive attribuite alla Russia forse non sono proprio come le dipinge certa stampa europea, e italiana in particolare, di un servilismo talmente becero che fa addirittura ridere. E per di più sparando sciocchezze colossali come verità rivelate, assolute, incontrovertibili.

 

Ma l’ipocrisia va oltre. Perché, con una faccia di bronzo allucinante (questa sì è roba da psichiatri, ma di quelli bravi!), mentre la Russia viene accusata di aggressione, senza sapere di che si tratta, si propongono e si accettano comemediatoriIsraele e Turchia.
Di Israele parlavo ieri: ha invaso (nel silenzio generale) il territorio della Palestina, ha invaso e si è annessa Gerusalemme, il Negev e buona parte del territorio palestinese costruendoci lecolonie‘ israeliane, che hanno trasformato il territorio della Palestina in una sorta di malattia esantematica. Quella stessa Israele, dove non solo accade che muoiano (per mani israeliana) una ventina di palestinesi per ogni israeliano (quando lo facevano altri, era una porcata, ora non più). Quella Israele che, già che c’è, si sta per annettere un pezzo di territorio siriano, grazie sicuramente a qualche mirabile sentenza della Corte suprema di Israele.
Si fa finta di credere che dovrebbe mediare tra la Russia che invade uno Stato che fa dell’invasione il suo pane quotidiano.
E poi la Turchia, quel ridente Paese al quale il nostro sorridente e soddisfatto di sé Massimo D’Alema ha consegnato (sia pure indirettamente) il curdo Abdullah Ocalan, da allora in galera e a rischio di essere ammazzato. Quel Paese responsabile del massacro degli armeni e che impedisce ai curdi, quando non li massacra insieme agli statunitensi (che li abbandonano al loro destino), di avere lo Stato che legrandi potenze‘, come sempre vili e traditrici, gli avevano promesso per poi non darglielo. Paese che, inoltre, approfitta anch’esso della confusione, e dichiara tranquillamente di occupare e annettere un altro pezzo di territorio siriano, per metterci, tra l’altro, a marcire un paio di milioni di profughi siriani, per i quali l’Europa ha versato alla Turchia cifre immense (sulla ipocrisia europea, lascio a voi analizzare)!
Insomma, dovrebbero aiutare a risolvere un problema di aggressione e di annessione, due Paesi che dell’annessione e dell’aggressione fanno un pane quotidiano.
Attendibili mediatori, davvero! Ma che importa? L’unico reale problema è di impedire a chi non la pensa come il potere ufficiale (Mattarella in testa, purtroppo) di dire il proprio pensiero, escludendoli da trasmissioni tv e pubblicazioni … per altro: dove sono tutti questi filo-putiniani sulla stampa e in TV?
Ora, pare, si procede all’epurazione, cominciando dalla Rai del signor Carlo Fuortes e così via.
Buffoni? No, delinquenti!

Giancarlo Guarino
Giancarlo Guarino
Giancarlo Guarino, ordinario, fuori ruolo, di diritto internazionale nell’Università degli Studi di Napoli Federico II, è autore di numerose pubblicazioni su diverse tematiche chiave del diritto internazionale contemporaneo (autodeterminazione, terrorismo, diritti umani, ecc.) indagate partendo dal presupposto che l’Ordinamento internazionale sia un sistema normativo complesso e non una mera sovrastruttura di regimi giuridici gli uni scollegati dagli altri.
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