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Pakistan, scena politica bloccata

Pakistan Tehreek-i-Insaf

Bangkok – Il Pakistan Tehreek-i-Insaf PTI non intende recedere. In un incontro del vertice dei suoi dirigenti tenutosi nella giornata di Mercoledì scorso, il Partito ha di fatto deciso di scendere in strada per manifestare in tutte le principali città del Paese. La Commissione ha anche deciso all’unanimità che il capo del Partito, Imran Khan, dovrà recarsi a Karachi per tenere un incontro operative di partito il giorno 21 Settembre.

«Dopo aver tenuto i nostri sit in a Islamabad per più di un mese, i leader di Partito ritengono ora sia giunto il momento di diffondere questo movimento in tutta la Nazione», affermano i partecipanti al meeting sollecitati a rispondere dai media locali. La Commissione ha tenuto l’incontro del vertice di Partito alla residenza del Bani Gala.

Il Partito vede una forte presenza a Karachi, dove i lavoratori sono stati regolarmente organizzati in varie forme di manifestazioni pubbliche fin dall’inizio della Marcia Azadi (Marcia della Libertà) tenutasi il 14 Agosto scorso. Ecco perché la città è stata scelta come la prima fermata di Khan.

In precedenza Khan aveva annunciato che sarebbe andato a Karachi per ringraziare i cooperanti ed i lavoratori del Partito solo dopo la presentazione delle dimissioni da parte del Primo Ministro. «La decisione di espandere il movimento è in risposta alla ostinazione del Governo. Se il Primo Ministro ritiene che possa batterci con il supporto delle due Camere del parlamento, o lui o sta fraintendendo la situazione o i suoi consulenti lo stanno fuorviando», ha affermato un leader anziano del Partito PTI, spiegando le motivazioni alla base dei sit-in che vanno via via svolgendosi un po’ in tutto il Paese. E poi ha aggiunto: «Il Primo Ministro e la sua cricca non devono dimenticare che abbiamo innescato noi questo cedimento attraverso le dimissioni dall’Assemblea Nazionale come da quelle del Punjab e del Sindh».

«Se il Governo continuerà a non volerci ascoltare e accogliere le nostre sincere preoccupazioni riguardanti i metodi di condotta delle Elezioni Generali, continueremo a stare in strada ed a contestare il partito al Governo», Il Segretario Generale del Partito, Imran Ismail, è stato anch’egli convocato per la grande manifestazione di protesta di Karachi.

Fin da quando il Governo ha dato segno di non voler assolutamente assecondare le richieste delle opposizioni, la Commissione Centrale ha deciso di intraprendere qualsiasi misura utile per continuare a mandare avanti le proteste e renderle anche più efficaci.

Tutto ciò comprende anche la mobilizzazione dell’organizzazione fin dalla sua base e nei distretti periferici. «Siamo arrivati fino a questo punto, non cederemo in questo momento della nostra protesta», ha aggiunto un altro rappresentante anziano del PTI presente al meeting politico organizzativo.

Circa i colloqui con il Governo, la Commissione ha affermato da tempo che il Governo finora non ha intrapreso alcuna azione meritevole di nota. I leader di partito hanno quindi deciso che non è giunta alcuna risposta sebbene il Governo avesse dato impressione di voler dare seguito ad almeno cinque delle sei richieste del PTI.

 

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