Possibile che non si riesca a trovare un qualche pronipote dei ras fascisti Italo Balbo e Roberto Farinacci, persino del povero Nicola Bombacci? O almeno, alla peggio, un lontano parente… Quanto a Leonarda Cianciulli, la popolare ‘saponificatrice di Correggio’ usa a trarre prodotti per l’igiene personale dai corpi delle amiche, ed al più coevo canàro della Magliana ci si sta attrezzando, buone speranze si nutrono sul fronte della ‘Circe della Versilia’. Tra discendenti e affini di Girolimoni una vasta schiera si era subito resa disponibile, si è purtroppo dovuto rinunciarvi dinnanzi alla verifica storica che il povero Gino, arrestato per omicidi pedofili e divenuto involontario simbolo di quel terribile crimine, si era poi rivelato essere estraneo alla vicenda e riabilitato anche giudiziariamente. Cadono quindi i parentali titoli di legittimazione. Per il comparto figli di Totò Riina e amichetti ha invece già fortunatamente provveduto Bruno Vespa, non a caso indicato dalla ‘nipotissima’ Alessandra Mussolini quale figlio naturale di nonno Benito (e non solo per scherzo…).
A deposito avvenuto delle liste per le Elezioni Comunali del 5 giugno 2016, lo strapaese delle meraviglie registrerà compiaciuto l’assoluzione pregressa di ogni crimine politico e collettivo, il volger del male in bene, la nascita di un radioso, imminente domani. Non bastasse Alessandra sul versante berlusconianmarchiniano, a Roma le glorie parentali sono infatti sostenute anche dalla sorella Rachele, con cui condivide il solo padre (e tutto il nonno), candidatasi sul versante di Giorgia Meloni. Non è tanto da contestare il proporsi da parte di chiunque ne abbia i titoli, anzi ciascuno risponde di se stesso e su figli e nipoti in quanto tali non ricadono le colpe di padri, nonni o avoli di ogni genere. Ma quando con i cognomi e le connesse operazioni si rivendica un valore simbolico è tutt’altra questione. E allora se così deve essere squarciamo fino in fondo il velo dell’ipocrisia, anticipando in esclusiva il quadro ormai delineato dei prossimi passaggi del neorevisionismo italiano e dei suoi conseguenti vessilliferi, sia per le successive elezioni locali quanto per le Politiche nazionali in ogni caso quasi imminenti, 2017 o 2018 che sia. Passando da semplici candidature a più complesse liste ‘personali’ che possano rappresentare una doverosamente globale proposta politica.
Liste Zorzi. Per chiudere definitivamente con noiose questioni come la verità sulle Stragi di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della Loggia a Brescia, e del ‘comparto ferroviario’ dal treno Italicus alla Stazione di Bologna, chi meglio di Delfo Zorzi, uno per tutto e tutti a simboleggiare il ‘nero’ di quella stagione. Infine assolto dall’eccidio del 12 dicembre 1969 è stato infatti dichiarato responsabile di altri attentati dell’epoca. Prevista la possibile presenza anche di discendenti di Franco Freda, Giovanni Ventura e via dicendo, pure emblematiche figure del periodo, o magari di alcuni degli stessi protagonisti in alcuni casi vivi, vegeti ed operativi, pro quota parte delle eventualmente individuate responsabilità.
Lista Moretti. Basta anche con dibattiti ed inutili Commissioni parlamentari sul terrorismo rosso e rapimento con omicidio di Aldo Moro. La Lista è ovviamente ispirata a Mario Moretti, l’esponente apicale delle ‘Brigate Rosse’ che gestì l’intera vicenda sino alla sua tragica conclusione, ma può sfruttare la fortunata omonimia con la popolare birra italiana, rivendicando da un lato l’originalità autoctona della nostrana sovversione armata di matrice marxista, dall’altra accomunandosi all’allegria indotta dalla fermentazione del luppolo e dal simpatico ‘baffo biondo’. Il non inedito legame italiano tra impresa e forza politica, almeno da ventidue anni a questa parte, vivrebbe così una nuova, vitale incarnazione. I creativi dell’azienda friulana stanno valutando se sostituire l’attuale testimonial Orso Maria Guerrini con lo stesso Moretti, creando così un fortissimo legame di fidelizzazione ed un ancor più poderoso brand. Peraltro lo stesso Moretti brigatista è da sempre portatore sano di baffo (nero, ora anche un po’ imbiancato, ma basta tingerlo) il che permetterebbe di giocare anche con slogan articolati sulla continuità storica. La proposta di un’immagine in cui Moro nella ‘prigione del popolo’ tracanna una bottiglia di birra dicendo «Meno male, anche nei momenti peggiori Moretti c’è» appare secondo alcuni per ora eccessiva. Per ora…
Lista Denaro. Matteo Messina Denaro, presunto capo della mafia in libertà, darà il proprio nome ad una ‘Lista di scopo’. E che scopo… La felice identificazione con il ‘denaro’, evocativa del benessere economico, può ben attrarre tutti coloro che già si sono lasciati affascinare dal mito del ricco imprenditore che visto che ce l’ha fatta per sé saprà rendere prosperi tutti e ciascuno.