domenica, 26 Marzo
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Mattarella in Argentina, speranza per il Mercosur?

L'America latina attende un accordo di libero scambio da decenni, ma l'Europa ha sempre frenato

«È all’estero che meridionali e settentrionali, sudditi di regimi diversi, si appropriarono, insieme, di una comune identità […] Qui, possiamo ben dirlo, è nata l’Italianità». Queste le affermazioni del Presidente Sergio Mattarella in visita in Argentina, che ha parlato davanti ai rappresentanti della comunità italiana nel Paese. Il Presidente è in questi giorni impegnato in una serie di viaggi nei Paesi dell’America Latina, e ha incontrato il Premier argentino Mauricio Macri. Potrebbe essere l’attesa occasione per sbloccare gli accordi commerciali che l’area del Mercosur – che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay – tenta da tempo di stabilire con l’Unione Europea.

Il Mercosur è il mercato comune dell’America latina e mantiene relazioni con l’UE dal 1995. I negoziati per un accordo di libero scambio e cooperazione sono iniziati nel 1999 e messi in pausa nel 2012. Nel giugno 2015 le due parti hanno confermato la volontà di procedere in direzione di uno scambio proficuo e giusto.  Nel 2016 arrivarono altri segnali positivi, con il Ministro degli Esteri brasiliano José Serra impegnato a Bruxelles a dare il via alla ‘nuova politica estera’ del Paese, incentrata sulle esportazioni per uscire dalla crisi economica che colpisce il Brasile.

Questo nonostante i segnali non proprio incoraggianti del biennio precedente: a causa della maggiore presenza di merci cinesi nel continente, le esportazioni brasiliane verso l’UE sono calate del 19.3% nel 2014-2015. La lentezza che il Brasile denuncia, imputata all’UE, è effettivamente causata dalla reticenza europea nell’accettare essenzialmente due prodotti nell’accordo di libero scambio: la carne e l’etanolo. Gli agricoltori e allevatori europei avrebbero infatti fatto notare come il Brasile già esporti una grossa quantità di pollame e carne. In testa c’è la Francia, supportata da altri 12 Paesi europei, che si oppone all’apertura al Mercosur. Dall’altra parte Spagna, Germania, Italia, Svezia, Portogallo e il Regno Unito che ora lascia il club europeo, facendo perdere ai sudamericani «un grande alleato», come aveva commentato Serra.

Gli ultimi negoziati hanno avuto luogo questo marzo a Buenos Aires dal 20 al 24. Durante le trattative, l’Ue ha presentato diverse proposte, riguardanti commercio e sviluppo sostenibili, trasparenza, accesso all’energia ed alle materie prime, tra cui una in materia di agricoltura, inclusiva di disposizioni riguardanti la cooperazione bilaterale e multilaterale, vini e liquori, e tematiche ulteriori. I Paesi del Mercosur e l’UE hanno poi convocato un ciclo intermedio di incontri da tenersi a Buenos Aires, ulteriore rispetto a quello già previsto prima della pausa estiva, previsto dal 3 al 7 luglio a Bruxelles.

L’Unione Europea è già il primo partner commerciale dei quattro Paesi sudamericani, aggiudicandosi un fetta del 21% del volume commerciale totale del Mercosur. L’export europeo verso il sudamerica è passato dai 21 milioni di euro del 2005 ai 46 milioni registrati dieci anni dopo. Nello stesso periodo anche le esportazioni del Mercosur sono aumentate, passando da 32 a 42 milioni di euro. Le esportazioni europee comprendono macchine industriali, veicoli, e prodotti chimici e farmaceutici, mentre il Sudamerica esporta nell’EU principalmente cibo, bevande, tabacco, caffè e carne.

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