Quello di Manchester è il peggiore attacco terroristico su suolo britannico dal 7 luglio del 2005, quando a Londra quattro bombe piazzate da Al Qaeda su bus e metro uccisero 56 persone e ne ferirono 700. Ma l’attentato di Manchester è soprattutto il tredicesimo attentato compiuto in Europa dall’8 gennaio 2015, ossia dalla strage di Charlie Hebdo.
A subire attacchi terroristici furono poi Copenaghen e Villejuif, in Francia, ma nessuno si aspettava quello che sarebbe successo nel novembre del 2015 quando, sempre a Parigi, a muoversi furono diversi elementi dello Stato Islamico, che colpirono allo Stade de France e in alcuni punti del centro, compreso il teatro Bataclan. Morirono 130 persone e fu il peggior attacco terroristico della storia della Francia.
Poi ecco arrivare un altro attentato nel cuore dell’Europa, l’attacco a Bruxelles, all’aeroporto e a una stazione della metropolitana. Poi gli attentati, la maggior parte dei quali rivendicati dallo Stato Islamico, cominciarono a cambiare progressivamente forma. La strage sul lungomare di Nizza nel giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia fu il primo nel quale fu usata un’arma non sofisticata, così come a Berlino. In generale, dal gennaio 2015 a oggi, cinque attentati terroristici compiuti in Europa hanno coinvolto uomini armati, in quattro sono stati usati dei veicoli come arma, mentre in tre sono stati impiegati degli esplosivi.
E c’è il timore che l’Isis passi ad azioni ancor più forti. A dirlo il direttore generale dell’Opac, Ahmet Uzumcu all’Ansa: «Le indagini condotte in Iraq e Siria dimostrano che l’Isis è stato in grado di produrre e usare gas mostarda, con sostanze di bassa qualità e rudimentali, ma è stato comunque capace di farlo. I foreign fighters che combattono con l’Isis potrebbero tornare nei loro paesi d’origine, in Europa o altrove, e tentare di usare questo tipo di armi. Un rischio che viene preso molto sul serio da molti Paesi e credo che dovrebbe essere preso sul serio da tutti».
(video tratto dal canale Youtube di Al Jazeera)