Un sabato sera di terrore quello vissuto nella stazione metropolitana di Leytonstone. Alle 19:06 (GMT) un uomo di 56 anni è stato gravemente ferito da diversi colpi di arma da taglio per mano di un ventinovenne che avrebbe urlato «Questo è per la Siria» prima dell’aggressione. Fatto che è stato catalogato, da parte di Scotland Yard, come ‘atto di terrorismo’ e che si lega a quel fil rouge che passa da Parigi, San Bernardino e arriva a Londra, precisamente a una fermata della metropolitana nell’East London.
Diversi testimoni hanno riferito ai servizi di stampa e alle forze dell’ordine, i dettagli di quanto avvenuto nella stazione della metropolitana di Leytonstone. La frase di uno dei testimoni è rimbalzata veloce di social network in social network, fino a divenire un hashtag incluso in molti commenti. L’hastag, che riprende le parole pronunciate da un uomo presente al fatto, è #YouAintNoMuslimBruv, ‘Tu non sei mussulmano fratello’.
Larga parte del Regno Unito è stata capace di non soccombere alla paranoia del terrore. Certamente i media che si sono lanciati sul luogo e hanno intervistato testimoni e abitanti della zona, hanno raccolto dichiarazioni che evidenziano una certa preoccupazione. Tuttavia, il commento di quel testimone è stato in grado di sintetizzare un sentimento di disprezzo verso il terrorismo e la strumentalizzazione delle religioni come mezzi di diffusione della paura.
L’hashtag #TerrorismHasNoReligion dopo gli attacchi di Parigi, e ora le parole di quel ragazzo danno voce a molti londinesi e, soprattutto, a tutti quei musulmani che non si sentono affatto rappresentati dal terrore e dallo Stato Islamico. Come dopo i fattacci di Hackney del 2011, Londra questa volta non si stringe attorno a una simbolica ‘scopa’, ma spazza via un atto di terrore con cinque semplici parole: #YouAintNoMuslimBruv. Così reagiscono i sudditi di sua Maestà. E lo fanno proprio quando il Governo ha votato a favore dell’impegno della Royal Air Force in Siria.