Si fa tesa la situazione in Medioriente. Il capo delle forze armate libanesi, il generale Joseph Aoun, ha disposto il ‘pieno stato di allerta’ dei militari lungo il confine orientale per «fronteggiare le minacce del nemico Israele e le sue violazioni». In particolare è stato chiesto ai soldati di vigilare per la «corretta implementazione» della risoluzione 1701 dell’Onu e di «garantire la stabilità» alla frontiera con Israele.
Viene quindi tirata in ballo la risoluzione, che pose fine al conflitto tra Israele e il gruppo terroristico sciita Hezbollah nel 2006, prevede che i militari libanesi siano responsabili della sicurezza sul proprio versante.
Oggi intanto è atteso il ritorno in patria del premier dimissionario Saad Hariri, trattenuto per alcuni giorni in Arabia Saudita e poi partito da Riyad alla volta di Parigi, dove ha avuto un incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. A Radio Vaticana, il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, in merito alla questione, ha affermato: «Hariri mi ha raccontato che voleva creare uno choc positivo, si è detto pronto a riprendere la propria attività di piena intesa con il Presidente della Repubblica ed è anche pronto a ritirare le dimissioni se a Beirut troverà un clima positivo per un certo compromesso».
(video tratto dal canale Youtube di France 24)