martedì, 21 Marzo
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Lettera aperta a Felipe VI di Spagna, dall’Italia

Distinto e Altissimo (due metri, secondo fonti ben informate) Signor Borbón.

Permettetemi di esprimervi le mie condoglianze per i brutti momenti che capitano ogni volta che calpestate il suolo catalano, o uno stadio in cui gioca F.C. Barcellona. Capisco che essere fischiati da una folla di repubblicani catalani non deve essere piacevole. Suppongo che tu sappia che quando cammini per Barcellona, prima centinaia di uomini armati hanno dovuto svuotare le strade e posizionare cecchini sui tetti per proteggerti. Non so se ti chiedi le cause di questa situazione. Mi sembra che siano molto chiare.

Oltre essere il capo dello Stato, sei il capo della famiglia. Noi genitori vogliomo sempre il meglio per i nostri figli. Secondo gli archivi dei giornali, hai due figlie. Una di loro è destinata a diventare regina, secondo la Costituzione spagnola (secondo i criteri del generale Franco). Voglio che pensi al tuo futuro. Se tutto rimane uguale, un giorno anche tua figlia dovrà andare a Barcellona per presiedere eventi o inaugurare eventi. Molto probabilmente verrà anche lei fischiata. Le forze di sicurezza dovranno proteggerla da una grande ostilità pubblica.

Rifletti su questo, per favore. Sono sicuro che non desideri questa miseria per la tua principessa. E’ nelle tue mani la possibilità di evitarlo. Un modo elegante per evitare l’amaro calice sarebbe una abdicazione.
In una Repubblica potresti continuare a fare politica. Sono certo che non ti mancherebbero offerte per guidare una candidatura di estrema destra. Il che avrebbe i suoi vantaggi: potresti esprimere la sua opinione su comunisti, socialisti e separatisti senza essere accusato di mancanza di neutralità. Che sollievo per te!

Ma se preferisci seguire la dinastia fondata dal tuo antenato, quel Felipe V che ha devastato Barcellona più di trecento anni fa, hai anche una alternativa. Restituisci ai catalani ciò che il bisnonno del tuo bis-bis-bis-bisnonno ha rubato loro: le loro Costituzioni e le loro libertà. Quando l’unità deve essere raggiunta sulla base dell’occupazione militare e della repressione criminale, non si chiama unità, ma colonizzazione.

Credimi. Un divorzio è molto meglio di stare a passare la vita tirandosi i piatti in testa. E non lo dico in riferimento alla sua amorevole moglie, ma in riferimento al conflitto territoriale. Dopo, quando ognuno sarà andato per conto suo, le relazioni miglioreranno. I popoli catalano e spagnolo, entrambi sovrani, si capirebbero molto meglio di adesso.
Tu e le tue figlie potreste andare in vacanza in Catalogna e la gente ti applaudirebbe per strada. Ti inviterei volentieri a cena. E presenterei i miei ragazzi alle tue figlie. Può essere che avremo una sorpresa.

Resto a tua disposizione se vuoi finalizzare i dettagli della festa.

Saluti al tuo venerabile papà. Mi preoccupa pensare che con la sua pensione diminuita deve affrontare le difficoltà della sua meritata vecchiaia.

Attentamente.

Enric Casulleras / Universitat de Vic
Enric Casulleras / Universitat de Vic
Docente della Universitat de Vic, Departament d'Economia i Empresa
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