Anthony Fauci è uno dei più famosi virologi mondiali –tra l’altro di origine italiana- ed è a capo della Task Force degli Stati Uniti, voluta a suo tempo dal Presidente Donald Trump che aveva definito ‘virus cinese’ il Covid-19 generando le solite proteste dei politically correct.
Trump, si sa, non è molto diplomatico, ma ora il nuovo capo dell’esecutivo, Joe Biden, mostra insospettate capacità di azione proprio in continuità con il suo predecessore.
Infatti, la Cina ha sempre negato qualsiasi addebito sulla origine e la gestione della pandemia, ma Fauci, che ha un ruolo governativo, ha chiesto alla Cina –in una intervista al ‘Financial Times’ – delucidazioni su tre ricercatori che si sarebbero ammalati alla fine del 2019 proprio nel laboratorio virale di Wuhan e su sei minatori che pure si sarebbero ammalati anni fa di Covid-19 (a questo punto lo dovremmo chiamare Covid-12) e furono scoperti durante studi nell’ambito della scampata epidemia del 2004 di Sars, sempre generatasi in Cina.
Insomma, Fauci sospetta che il Covid-19 non sia passato da un ‘panino al pipistrello’ generatosi nel locale mercato di Wuhan, ma sia stato trovato in una delle tantissime grotte locali che sono piene di pipistrelli infettati da Covid, endemico nella specie.
Ed in effetti, la storiella che il virus sia passato dal mercato che dista solo 300 metri dal più grande laboratorio del mondo sui virus Sars-like non convince. All’inizio questa ipotesi fu subito definita, per riflesso patellare di certa stampa, ‘cospirazionista’, ma ora –con l’accumularsi di prove e sospetti- i dubbi sono venuti pure ad una ventina di famosi virologi mondiali che hanno scritto una lettera alla prestigiosa rivista ‘Science’, chiedendo di istituire una commissione per conoscere la verità ed il Presidente Biden ha chiesto ai servizi segreti Usa di preparare un dossier sull’origine del Covid in trenta giorni.
Una indagine sulle responsabilità cinesi, fatta dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di qualche mese fa, è stata un totale fallimento, del resto preannunciato dagli ottimi rapporti che legano il suo presidente contestatissimo, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ai vertici politici cinesi.
Molti nel mondo ritengono che la gestione dissennata della pandemia da parte di Ghebreyesus, che all’inizio disse –tra l’altro- che le mascherine erano completamente inutili, sia stata la causa del diffondersi del morbo, ma Ghebreyesus, forte di una salda rete di rapporti politici mondiali basati proprio sulla sua amicizia con la Cina, sta ancora lì e non si è dimesso.
In ogni caso gli Usa vogliono vederci chiaro e fanno bene. Alcuni Stati americani hanno già denunciato ai loro tribunali la Cina, ma gli Stati Uniti probabilmente si preparano a chiedere i danni al Celeste Impero per quello che è accaduto e sta accadendo e per farlo stanno raccogliendo le prove. Era ora.