L’australiana Stephanie Kurlow, quattordicenne di Sydney, ha un sogno: diventare una ballerina professionista e aprire una scuola di danza per ragazze ‘come lei’. Perché lei non è uguale alle altre ballerine di danza classica, Stephanie indossa l’hijab; e lo porta anche quando danza.
Convertitasi all’islam, insieme alla sua famiglia (padre australiano, due fratelli e la madre russa di nascita) nel 2010, aveva iniziato lo studio della danza quando aveva solo due anni e ha smesso di ballare perché pensava che nessuna compagnia di danza accettasse una ballerina che indossa l’hijab.
Così un giorno la ragazza ha pubblicato sul sito di crowdfunding LaunchGood una richiesta di 10 mila dollari per la sua istruzione e per potersi poi dedicare all’insegnamento; spinta dalla volontà di incoraggiare chiunque desideri farne parte, ”a prescindere dalla fede, l’etnia o il colore della pelle”. Portando avanti l’idea che l’arte possa essere sempre un punto di incontro tra persone culturalmente lontane.
A motivare il sogno di Stephanie è stata l’influenza di due grandi donne: Noor Tagouri, la prima giornalista statunitense a indossare il velo, e Misty Copeland, la prima ballerina afroamericana dell’ American Ballet Theatre.
(video tratto dal canale YouTube di The Huffington Post)