Cosa cambia per Netanyahu dopo questa incriminazione? Finisce la sua carriera politica?
Il sistema giudiziario e politico israeliano è talmente complesso che c’è il rischio di vedere Netanyahu dirigere il traffico o formare compromessi per molto tempo. Cerco di riassumere in poche parole quello che meriterebbe alcune pagine di spiegazioni contorte. Il premier gode per ora dell’immunità parlamentare. Perché qualcosa possa cambiare si dovrebbe pronunciare una commissione parlamentare che non è stata costituita in quanto dopo due elezioni quest’anno Israele ha ancora un governo per l’ordinaria amministrazione e il parlamento va avanti a rilento.
Le elezioni si fanno più vicine?
In teoria i parlamentari hanno una ventina di giorni per suggerire al presidente Katzav il nome di una persona che, secondo loro, potrebbe riuscire dove Netanyahu, Gantz e Lieberman non sono riusciti. Probabilmente non succederà. O ci sarà un compromesso per cercare di evitare nuove elezioni oppure si andrà al terzo voto che potrebbe confermare l’attuale situazione di stallo. Naturalmente ci sarà un’accelerazione dei giochi politici all’interno e attorno alle varie formazioni politiche ma Netanyahu per ora sembra ancora in grado di manovrare e guadagnare tempo. Saranno settimane difficili in cui anche il contesto regionale potrebbe influire sulla situazione politica interna d’Israele. Tutti gli attori sostengono di non volere una guerra ma i confini nord, e est d’Israele oltre a quella con Gaza sono in tensione e un intervento militare israeliano (che già bombarda in Siria, Iraq e Gaza) potrebbe frenare o accelerare il processo politico interno.
E’ possibile che parte dell’elettorato del Likud si sposti verso Gantz o Liebermann?
Piccoli spostamenti dell’elettorato sono possibili nel contesto attuale ma i leader in auge rappresentano, seppure con toni diversi, le stesse politiche. L’unica cosa che potrebbe accadere sarebbe un’eventuale riduzione del sostegno goduto dai partiti religiosi da sempre in posizione di ricatto nei confronti delle formazioni laiche.
Dopo il terzo voto, sarà più facile formare un governo?
C’è chi sostiene che un terzo voto, per motivi legati alla relativa stabilità dell’elettorato da una parte, e ai giochi di Netanyahu tesi a rinviare nel tempo ogni effetto politico o giudiziario della sua incriminazione, cambierà poco. E su questo punto i molti analisti israeliani sono abbastanza cauti.
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