domenica, 26 Marzo
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Indicativo

Indicativo. Indicativo come le rilevantissime questioni internazionali che hanno segnato la settimana e segneranno un’epoca, dalla Grecia all’Iran, abbiano comunque trovato una, più o meno soddisfacente, soluzione. Con la ‘tragedia greca’ che ogni volta pare definitivamente risolta, in un senso o nell’altro, ed ogni volta si riapre. Alexis Tsipras sembrava massacrato dal dinamico duo tedesco, con la Cancelliera, Angela Merkel, apparentemente succube del Ministro Stranamore, Wolfgang Shäuble, quello che ha imparato a non preoccuparsi e ad amare la bomba (economica). Ma ecco che tutto pare ribaltarsi nuovamente, e tra fronte interno ed esterno, Fondo Monetario Internazionale, sponda di Stati Uniti, Russia, Cina, il Primo Ministro ellenico riprende fiato. Dominando anche le forze politiche autoctone, riacciuffando la guida della sua Syriza, della coalizione, del parlamento tutto. Ha provato, e prova, a salvare dignitosamente il salvabile, con tutti lì a spiegargli, ovunque e figuriamoci dall’Italia, cosa avrebbe dovuto fare, e sarebbe stato un gioco da ragazzi, per domare la Germania, far ripartire l’economia, spedire un ateniese su Marte entro il 2018. Magari a costo di spezzare, direttamente lui, le reni alla sua Grecia, ma vuoi mettere la soddisfazione… Il Ministro ‘Varufikos’, Yanis Varoufakis, pure lui a pontificare, ora, su come si faceva a vincere in quattro mosse. Tutti bravi dal posto, insomma.

Indicativo che mentre si vuole infilare la Grecia, di fatto, nella Lista degli ‘Stati canaglia‘, ne esca l’Iran, grazie all’accordo per il controllo del Nucleare. (Con, in sottotesto, la lotta allo Stato Islamico, ma quello sunnita). Il Presidente degli stati Uniti, Barack Obama, che già aveva ‘redento’ Cuba, prosegue nella sua azione. Per meritarsi, a posteriori, quel Nobel per la Pace ottenuto nel 2009.

Indicativo il clima razzista che si respira, e fomenta, da Treviso a Roma, anche cavalcando l’uccisione nel pieno centro della capitale di un orefice durante l’ennesima rapina (in generale, ed a lui specificamente). Oltre ai gufi renziani volano tanti, ma proprio tanti, avvoltoi pronti a nutrirsi delle disgrazie altrui.

Ma più di tutto indicativo nel senso di tempo verbale. In un episodio da tenere bene a mente. Presunta intercettazione tra Matteo Tutino, medico siciliano ora arrestato, ed il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. Rivelata da l’Espresso (e da un giornalista con cui Crocetta aveva interrotto il rapporto di lavoro presso l’Ufficio stampa regionale). Nella fattispecie il medico l’avrebbe detta davvero grossa a proposito di Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo fatto saltare in aria dalla mafia in Via D’Amelio il 19 Luglio 1992. Avrebbe profferito che “va fatta fuori. Come suo padre”. Vista la fine del genitore, e visto che lei era (e lo è stata sino a quando non si è dimessa, poco più di due settimane fa, il 2 Luglio) Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, sarebbe affermazione intollerabile. Ed ancor più intollerabile il fatto che Crocetta avrebbe taciuto. Dopodiché. “Avrebbe, sarebbe…” sono i condizionali che abbiamo ripetutamente utilizzato. Ché al momento sulla vicenda vediamo usato solo, al passato prossimo, l’indicativo. Cioè si dà per scontato il fatto che l’evento sia avvenuto, pur senza, sempre al momento, alcuna conferma. Anzi con smentita da parte dei responsabili Giudiziari e delle Forze dell’ordine. Indicativo di un comportamento che intollerabilmente ragiona di fattoidi come fatti e trasforma il condizionale in indicativo. Con conseguenti lapidazioni e telefonate di solidarietà dai massimi livelli istituzionali. Possiamo essere smentiti tra un minuto, o magari già lo saremo stati al momento in cui veniamo letti, o comunque prevedibilmente lo saremo dai fatti. Ma i fatti sono tali quando lo diventano. Se il giornalismo è la verità del momento, come raccontava Leonardo Sciascia riferendosi ad un episodio della Guerra Civile spagnola, è molto incivile parlare, e lavorare, partendo da altro.

Indicativo, infine, poter concludere la visione complessiva di questa settimana con almeno una nota di speranza e redenzione. A partire da Dominique Strauss-Kahn, esponente socialista francese già alla guida dell’FMI sino al 18 Maggio 2011 quando, travolto da scandali sessuali, dovette cedere il posto all’attuale responsabile, Christine Lagarde. Costretto così anche a rinunciare alla corsa, molto probabilmente vincente, per la guida del suo Paese. Recentemente e definitivamente prosciolto dalle svariate imputazioni, ha trovato un nuovo lavoro come consulente economico del leader maximo e fratello, Fidel e Raúl Castro. E’ stato sino alla fine indeciso di fronte all’alternativa di collaborare con l’altro faro rivoluzionario globale, Jorge Mario Bergoglio, ma poi al Vaticano ha preferito Cuba. Lì le donne sono indubbiamente meglio.

Dunque, ricapitolando, in questo Luglio 2015, le cose sono andate così

da Lunedì 13  a Venerdì 17 Luglio

Lunedì 13

Accordo sulla Grecia. O capitolazione? Tre giorni di tempo, sino a Mercoledì 15 per approvare riforme enormi: rimodulazione dell’Iva, mano alle pensioni, tagli di spesa automatici in caso di non ottemperanza degli obiettivi. (Momentaneamente accantonata la richiesta che, sempre entro Mercoledì, tutti i Greci imparassero il Finlandese e che il Partenone fosse smontato e trasferito su una chiatta nel Porto del Pireo, pronto del caso a partire per Amburgo). Poi, entro il Mercoledì successivo, il 22, nuovo Codice di Procedura Civile e recepimento della Direttiva UE sui crac bancari. A medio termine, ma non troppo in là, riforma del Mercato energetico, del lavoro, della Pubblica amministrazione, liberalizzazioni e rafforzamento del settore finanziario. Ferve dibattito su Europa, Germania e dintorni. Papa Francesco rientra in Italia dopo il viaggio in America Latina.

Martedì 14

Accordo sul Nucleare con l’Iran. Storico. Storicissimo. Ferve dibattito su Stati Uniti, Medio Oriente e dintorni. Grecia: Tsipras resta al suo posto, “Ho evitato la catastrofe”. Lascia il Vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, di Sinistra Ecologia Libertà, per i legami, non malavitosi ma politicamente imbarazzanti, con Salvatore Buzzi e le sue le cooperative. Lascia anche la Vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris, probabilmente anche per rilanciarsi in vista delle Comunali del prossimo anno.

Mercoledì 15

Il Parlamento greco dà ampia maggioranza al Governo. Ma ben quaranta deputati di Syriza si dissociano, pur con diverse modalità (32 contrari, 6 astenuti, 2 assenti). Un voto che cambia radicalmente lo scenario interno. C’è chi vorrebbe che quei pericolosi sovversivi si ‘impiccassero da soli’ a misure difficili da reggere. C’è chi dice no. In ogni caso possibili nuove elezioni generali dopo l’estate, tra settembre ed ottobre. Ma Tsipras sarebbe comunque dato almeno al quaranta per cento. ‘Re Giorgio’ Napolitano torna ad appoggiare le riforme di Matteo Renzi: “Va bene discutere, ma non tirate troppo la corda”. Forte iniziativa  parlamentare italiana per la legalizzazione della cannabis. Ben 218 tra Deputati e Senatori  ne propongono la legalizzazione. Li guida Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri. Iniziativa serissima buttata in vacca da Salvini: “Giammai, meglio legalizzare la prostituzione”. Sintesi politica offerta da Andrea Diprè, che rispolvera il ‘comandamento basico’ della sua religione: “Canne e mignotte tutta la notte”.

Giovedì 16

Lo scenario greco sembra rasserenarsi per l’ardimentoso quarantenne che guida il Paese. Del resto era già sopravvissuto nel 2014 alla Lista Tsipras per le Europee. Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea: “Meno debito per Atene”. Frau Merkel fa piangere una bambina palestinese che sta per essere cacciata della Germania. Riprovazione generale. Prova a rimediare: “Va bene se ti spedisco in Grecia, piccolina?”. Così piange ancor più a dirotto. Quattro marines trucidati in caserma, a Chattanooga, Usa, da un cittadino statunitense originario del Kuwait. Si prova ad esorcizzare il fantasma dei legami con lo Stato Islamico, ma il ‘terrorismo fai da te‘ mette, in prospettiva, quasi più paura. Esplode il caso della telefonata del medico di Crocetta, lui silente. Però per il Procuratore Capo di Palermo, Francesco Lo Voi, ed i competenti Carabinieri da lui interpellati, non risulta. La Direzione de l’Espresso ribadisce: “La conversazione intercettata (…) risale al 2013” probabilmente a marzo “e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull’ospedale Villa Sofia di Palermo”. Ormai probabilissimo lo slittamento a dopo l’estate per Riforma costituzionale (con ‘abolizione’ del Senato incluso), Unioni civili e forsanche ridefinizione della Rai. Silvio Berlusconi e Raffele Fitto presentano, separatamente, le proprie ‘nuove’ creature politiche. ‘L’altra Italia‘ e ‘Conservatori e riformisti‘. Il primo chiede anche di “scatenare la rivoluzione” se l’arrestano. Però non ci crede più neanche lui che quei mangiapane a tradimento vogliano compromettersi in qualcosa. Pur con tutto quello che ha fatto per loro. A Quinto, Treviso, sottratti aiuti alimentari agli immigrati, bruciati materassi.

Venerdì 17

Voto favorevole al Bundestag tedesco sulla soluzione finale per la Grecia. Vabbé, detto così non suona tanto bene… Borse positive. Approvata, alla Camera, la Riforma della Pubblica Amministrazione. Ora tocca al Senato. ‘Tradizionale’ Consiglio dei Ministri, questa volta particolarmente caldo. E non tanto per la temperatura. Lo scenario italiano sembra complicarsi per l’ardimentoso quarantenne che guida il Paese. Sembra lontana la strepitosa affermazione nel 2014 con la Lista del Partito Democratico per le Europee. Fuochi di rivolta a Roma contro gli immigrati, artefice anche ‘Casa Pound’.

 

E poi tra

Sabato 18 e Domenica 19

Sabato        Assemblea Nazionale del PD a Milano. Tutta vita. Commemorazione di Paolo Borsellino in Via D’Amelio, ventitré anni dopo. Presente il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per la prima volta in questa veste. Anche lui toccato direttamente per l’assassinio mafioso, ma non solo, del fratello Piersanti. Assente la figlia di Borsellino. Forse.

Domenica   Rovente.

 

E la prossima settimana

da Lunedì 20 a Domenica 26

Di tutto di più, compreso, naturalmente, l’ulteriore sviluppo delle vicende dell’Unione Europea e della Grecia. Per quanto, visto l’andamento dei sette giorni precedenti, un po’ di tranquillità non guasterebbe.

 

E così ci troviamo ad esserci mangiati più di metà pure di questo Luglio 2015. Sperabilmente soddisfatti, anche perché non tornerà mai più, purtroppo o per fortuna.

 

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