giovedì, 23 Marzo
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Guerra all’Isis: Di Maio disarma Finmeccanica

Italia in guerra contro l’Isis in Iraq: per il ministro dell’Interno Angelino Alfano è «solo un’ipotesi da valutare». Il leader Ncd, così come il ministro della Difesa Roberta Pinotti (che oggi ha incontrato il segretario alla Difesa Usa Ashton Carter), promette «un passaggio in Parlamento per garantire trasparenza». Ma il M5S con Luigi Di Maio non ha dubbi: causa delle guerre è la vendita di armi a ‘paesi terroristi’ da parte di aziende come l’italiana Finmeccanica a cui i grillini, se dovessero andare al governo, vieteranno il commercio di strumenti di morte all’estero. Movimento che lancia anche l’allarme sul rischio «attentati interni» come «ritorsione» contro i bombardamenti.

Acque agitate nel centrodestra con Matteo Salvini che conferma l’intesa di massima raggiunta con Silvio Berlusconi domenica scorsa ad Arcore, ma chiude all’ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Milano. Lui punta direttamente a Palazzo Chigi.

Capitolo Riforme costituzionali. A Palazzo Madama continuano le votazioni sul ddl Boschi; oggi è toccato agli articoli 12, 13, 14, 17 e 21. Sul primo vengono ammessi due voti segreti con la maggioranza che scende paurosamente a quota 143. Ma la notizia è che il Pd prima si spacca su un emendamento all’art. 17 della senatrice della minoranza Dem Nerina Dirindin in merito alla ‘stato di guerra da deliberare con la maggioranza assoluta dei parlamentari’ (14 piddini votano a favore ma, alla fine, il blitz fallisce grazie al soccorso azzurro di FI), ma poi ritrova magicamente l’unità sul fondamentale art. 21. Intanto, le opposizioni, come sempre divise, invocano l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro la parzialità del ‘Byron Moreno’ siciliano, e presidente del Senato, Pietro Grasso. Contro l’ex magistrato si scaglia anche il verdiniano Vincenzo D’Anna che, dopo le 5 giornate di sospensione rimediate per ‘atti osceni’, ruba la pratica del satyagraha a Marco Pannella e annuncia lo sciopero della fame fino a quando non gli verrà «resa giustizia» dalle immagini delle telecamere sulle quali, a suo dire, Grasso ha mentito.

Chiusura del sommario dedicata alla fondamentalista cattolica Paola Binetti che ribadisce il suo «no convinto» al ddl Cirinnà sulle unioni civili perché si rischiano adozioni gay e utero in affitto. Il Pd, però, risponde depositando in Senato un nuovo testo (firmato sempre, tra gli altri, da Monica Cirinnà) in cui resta salda la norma sulla stepchild adoption. Rischio di strappo con Area Popolare e immediata ira di Maurizio Sacconi, ossessionato dal pericolo matrimonio omosex, che sbarra l’ingresso al nuovo ddl definito «divisivo» minacciando sgambetti alla riforma del Senato. Anche ‘papà RolexMaurizio Lupi parla di «inaccettabile forzatura».

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