Nato come genere di ‘evasione’ e di intrattenimento, il giallo ha travolto tutti gli steccati che lo confinavano in un ‘genere di nicchia’ affermandosi perentoriamente quale leitmotiv vincente nel cinema, la letteratura, la televisione e il teatro. Di fatto è un fenomeno che accompagna la nostra vita quotidiana. Delle varie sfaccettature che presenta questo fenomeno sia storiche che contemporanee, cominceremo ad ‘investigare’.
L’evoluzione nel romanzo poliziesco classico si dipana attraverso volute di fumo da cui appaiono nell’immaginario collettivo figure come Sherlock Holmes e Maigret. Dal personaggio creato da Arthur Conan Doyle al Commissario di Georges Simenon il genere giallo passa ad avere ulteriori caratteristiche.
Il mondo del romanzo poliziesco classico, fino all’entrata in scena di Maigret, è un mondo rassicurante, le storie scritte negli anni venti- trenta si collocano in generale in una realtà stabile, rurale e aristocratica, che rispecchia, se realmente rispecchia qualcosa, una società scomparsa per sempre con la prima guerra mondiale. In questo universo ancora ‘innocente‘, il delitto esiste comunque ma ci si sente al sicuro perché il divino detective si adopera, individuando il colpevole, per ripristinare una ‘innocenza‘ che in fondo non è mai veramente scomparsa. Il lettore si identifica, quindi, con il detective che è un dilettante e non un poliziotto professionista, non viene realmente a contatto con il delitto e l’inchiesta criminale. In sintesi, partecipa unicamente ad un gioco: chi è l’assassino?