Solo in Italia a ferragosto il Paese chiude (‘L’Indro’ incluso). E però in questi giorni ferragostani di fatti ne sono accaduti tanti, noi diamo uno sguardo a Genova e ai suoi ‘dintorni’ politici.
La santificazione di Salvini e la ‘vittoria’ di Maximilien Di Maio
Matteo Salvini, impugnando con una mano il Vangelo con l’altra una corona del rosario e tenendo ben in mostra la Costituzione (italiana?), spiega che d’ora in poi sui moduli per la richiesta della carte di identità si chiederà il nome della mammà e del papà … hai visto mai che ci modernizziamo e, già che ci siamo, oltre al ritorno del ‘figlio di NN’, proporrà anche: di riprendere il servizio militare obbligatorio così tutti impareranno la buona educazione; di proporre per un premio la capotreno che invitava gentilmente gli zingari ad andare fuori dai cogl…, per carità non perché razzista o almeno dotata degli oggetti in questione, ma solo perché stufa di assistere a comportamenti criticabili, una goliardata ferroviaria, insomma. E per confermare la santificazione, aggiunge «Faccio il segno della croce quando mi sveglio e prima di andare a dormire» (secondo ‘Spinoza.it’). Mi illudo che il Ministro sappia almeno tacere sulle belle parole dell’Imam a Genova.
E la santificazione è completata dalla difesa sguaiata della ‘famiglia normale’: papà e mammà, da parte di un ceto politico, Salvini in testa, tutto di ‘compagne’ e ‘compagni’, non in senso marxiano, e ondivago. Ve lo ricordate Pierferdinando Casini e le sue famiglie in testa al corteo per la difesa della ‘famiglia normale’?
Ma sulla scena occupata da Salvini irrompe, a poche ore di distanza ma sembrano anni luce, con la sua spada fiammeggiante il sempre più livido Robespierre del Vesuvio, che attacca brutalmente i tycoon delle autostrade, indifendibili, come afferma l’ex Presidente RAI, Lucia Annunziata, che solerte si pone il problema di farlo: affari suoi! E dunque Di Maio riduce così al silenzio perfino il rumoroso Salvini, confinandolo d’un sol colpo al suo ruolo di squallido torturatore degli ultimi del mondo. E lo fa tuonando, sostenuto dal suo riccioluto ‘braccio’ Danilo Toninelli, che la politica prevale sulla legge (Barillari docet), e quella gente va punita: che sarebbe anche giusto, anzi che è giusto, ma nei termini e nei modi di uno Stato di diritto, cioè dello stato della civiltà, che non ha nulla a che vedere con il ‘garantismo’ berlusconiano, sia chiaro. Cito solo da un bellissimo intervento, secco, di Giorgio Varano su ‘Huffingtonpost’, che riportate le parole del sedicente premier accudito spalla a spalla dai due dioscuri: «Non possiamo attendere i tempi della giustizia penale» aggiunge, limpido «Occorre dunque indicare subito i responsabili, darli in pasto alla famelica richiesta del popolo di una giustizia rapida ed esemplare. Poco importa se così facendo le persone più danneggiate saranno proprio le vittime, che hanno il diritto di conoscere la verità in maniera inoppugnabile e duratura, e non una verità rivelata, caduca perché fondata su nulla di concreto, svelata da chi non ne ha né la competenza né il ruolo per accertarla. Purtroppo continua a essere alimentata l’idea che, per colpa di una serie di bizantinismi e di diritti anacronistici, non possa essere ‘fatta giustizia’ in tempi ragionevolmente brevi, consentendo ai responsabili di cavarsela» idea, conclude, ‘sciatta’ della giustizia e dello Stato di diritto, come sciatti sono i personaggi che la gestiscono, compreso l’impaziente professore di diritto/premier, ma pericolosissimi, perché non si afferma più ‘io faccio la legge’, che è già un sfregio, ma un terrificante ‘io sono la legge’. Guarda caso, secondo le prescrizioni della Casaleggio & co. e dell’elegante ‘vaffanculo cosmico’ del comico genovese, forse non del tutto consci, entrambi, che anche le loro teste ora sono in bilico: alle 15.20 del 17.8 su ‘SkyTG24’ tal Pedicini, parlamentare europeo 5S, non a caso affermava: Grillo? Ma per caso vi sembra che sia al Governo? Il candidato sindaco di Genova? Lo abbiamo espulso dal movimento! E così via.
Ma i 5S, ad evitare problemi, cancellano dal loro sito i testi con cui si opponevano alla così detta ‘Gronda’ e definivano una ‘favoletta’ il rischio di crollo del ponte: denunciano sedi inesistenti in paradisi fiscali e reagiscono minacciando azioni tanto durissime quanto semplicistiche. Insomma, ora tutti ‘prendono le distanze’, tutto si scarica sull’altro, ragionamenti, analisi, studi, valutazioni: nulla. Compreso il ‘fatto’ (Repubblica 17.8) della richiesta di autorizzazione, a maggio 2015, a rifare i due ‘stralli’ di cui si parla, concessa con comodità ad Aprile 2018, da cui il bando per provvedere. E si potrebbe continuare e si continuerà. Poi, fra qualche anno (il dramma vero italiano, purtroppo) si scoprirà, forse, chi non ha fatto che, chi doveva fare che, chi doveva controllare chi, ecc. Robespierre ha tagliato molte teste, ma ha fatto anche molti danni.
Così è ridotta oggi l’Italia, che ti obbliga a prendere le distanze, con rabbia e disgusto profondi e col rischio di essere indicato come complice, da questa sorta di pogrom popolare, di moderno ‘dagli all’untore’, di stampo medioevale, dalla mancanza totale di riflessione, scienza e analisi, ma specialmente di precauzione responsabile.
I morti in Puglia e il caporalato
Per loro si è ‘mosso’, così sottolineano molti giornali, Conte da Palazzo Chigi, ma tu vedi che sforzo e che eroe, ma poi non se ne è più sentito parlare. Ma io domando: in questi giorni, e non solo, i giornali sono pieni di inchieste, interviste e filmati di quelle brutture, come mai se ne accorgono sempre i giornalisti e mai la Polizia, i Ministri a cominciare da Di Maio che dovrebbe fare proprio questo se si distraesse un momento da Facebook e, magari, i Magistrati, prima dei giornalisti, che, poi, vengono anche malmenati? Tra l’altro anche per il ponte di Genova si moltiplicano le ‘rivelazioni’, le inchieste fatte e ignorate, le denunce, le foto. Lo so, sono un ingenuo.
The hypocritical jackals, per coloro che ‘sanno’ l’inglese
Solo poche parole ancora sul crollo devastante del ponte a Genova. Sorvolo su tutto incluse le passarelle e le non passarelle (ci sono state anche quelle) con regolamentare maglietta della Protezione civile, sorvolo anche sul fatto che, come abbiamo appreso in questa occasione guarda caso, nei primi due mesi di governo questo Governo ha messo alacre mano proprio alla manutenzione: il giornalismo deteriore che fornisce solo le cattive notizie, si sa, lo ha taciuto per ordine della Trilaterale e della Bilderberg. Parole testuali del concentrato Ministro Toninelli, a incidente avvenuto beninteso: «In questi 60 giorni di Governo abbiamo dato immediatamente mandato di lavorare su manutenzione e messa in sicurezza dei viadotti e al loro monitoraggio attraverso dei sensori. Quasi tutti, costruiti tra gli anni ’50 e ’70 [i viadotti, suppongo, non i sensori] hanno bisogno di manutenzione ordinaria», perciò, in stile Conte: «Questo Governo metterà i soldi proprio lì … »: metterà, farà, vedrà, penserà …
Sorvolo infine anche sulle scuse (?) di Roberto Fico a nome dello Stato, bah! Cui però di fatto si collega l’ennesima bassa, volgare, azione di scaricabarile immotivata (ma non si diceva: excusatio non petita … ?) e di attacco ‘sovranista’ e becero alla UE, che «non può impedire la manutenzione per la sicurezza» … ma allora non è stata fatta? Ma poi quando, di grazia?…un po’ di precisione, via.
E anche subito l’altro, anzi dell’altro, colpo per non perdere l’occasione: «non sprecare le risorse in opere inutili (TAV, TAP) e dirottarle». Mi permetto umilmente di chiedere: e se, invece del mega-condono tribale si incassassero la metà dei 120.000.000.000,00 di euro evasi ogni anno? La facciamo dopo la ‘pace fiscale’, la pace si fa dopo la guerra, no? Però l’applauso si prende così, non facendo pagare le tasse!
Ma poi anche uno serio come Giulio Anselmi se ne esce con una frase non commentabile: «Genova e la Liguria sono il vero Mezzogiorno d’Italia … », ancora a questo stiamo? Che differenza con le parole serie, misurate, cólte di Renzo Piano! Scrive Andrera Cangini (di Forza Italia, eh!): «Esistevano regole non scritte alle quali tutti i partiti, istintivamente, si adattavano … quando una tragedia colpisce la Nazione la politica ammutolisce e il conflitto si sospende». Oggi no, è il cambiamento e allora restano, credo, solo tre parole di possibile commento: vergogna, ipocrisia o sconforto? scegliete voi!
Il guardiano (il secondino?)
Il vero Presidente -Segretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti–, il guardiano messo lì da Salvini, non ha dubbi e con una lucidità politica da fare invidia a Metternich (noto sovranista) se ne esce con vaneggiamenti sulle crisi autunnali e il presunto attacco, attraverso lo spread, al Governo ‘populista’; lo chiama proprio così, per fortuna se ne è accorto anche lui sia pure considerandolo un pregio. E subito Di Maio gli fa il controcanto (hai visto mai che parla un leghista e tace uno stellato!) e precisa che non siamo ricattabili: «se qualcuno vuole usare i mercati contro il Governo, sappia che non siamo ricattabili»; qualcuno chi? Perché? Che vuol dire ‘usare i mercati’? ricattare chi, come, quando, perché, qual è il riscatto? È solo propaganda o davvero crede che ci sia una potenza occulta che si pone il problema di attaccare il Governo italiano? Ragazzi, crescete, è il momento di diventare adulti, queste sono storie per i bambini che fanno i capricci. Oppure dite la verità: state solo ‘mettendo le mani avanti’, come hanno fatto tutti i Governi che vi hanno preceduto!
La realtà è che se il Governo fa solo pasticci, ha una politica confusa e contraddittoria, progetta azioni che non può realizzare e come unica realtà concreta parla male dell’economia e della UE e propone un mega condono fiscale al 15% (capite? io, invece di pagare il 45% pago il 15 e la chiudo lì … e chi non ci mette la firma?) e il blocco degli investimenti in grandi opere già programmate, per sbagliate che siano, e magari la chiusura dell’ILVA, perché mai gli investitori dovrebbero investire in titoli italiani? Nessuno lo ha spiegato a Giorgetti e Di Maio che se dici che temi che salga lo spread quello subito sale, perché gli investitori si impauriscono, non perché qualcuno ‘gufa’ come direbbe Renzi?
Guardate, ragazzi, che l’Italia è già isolata e sterilizzata e ha fatto tutto da sé. Quando si va da Donald Trump a comprare gli F35, a garantirgli un comportamento sovranista e a credere che Trump possa e voglia davvero affidare all’Italia il controllo sulla Libia (che oltre tutto non ‘passa’ da Trump) e si litiga con Emmanuel Macron (pessimo, certo, e colonialista, ma proprio per questo ci si deve parlare per forza), il risultato è che quest’ultimo si mette d’accordo con Khalifa Haftar, che controlla il petrolio e fa lui l’accordo con la Russia, lasciando l’Italia con l’inutile Fayez Al Sarraj e un pugno di mosche. E lo si vede anche fisicamente con i controlli ormai istituzionalizzati alle frontiere francesi e austriache, alla faccia di Schengen.
Però, che soddisfazione: ora le navi ignorano i migranti a rischio di affogare. È la grande vittoria della linea Salvini, dell’umanità, mentre Aquarius, che, francamente, avrebbe dovuto fare a meno di organizzare la ‘sceneggiata’ sempre sulla pelle di quei poveri disgraziati, vagava per il Mediterraneo finché è ricominciato il ‘commercio’ di quei reietti, auspice il nostro ‘Governo’: l’Italia accetta di accoglierne 20, dice Muscat (Malta) ma Salvini elegantemente dice che non li accoglie più se l’Europa, a sua volta, non accoglie parte di quelli (170) salvati il 16.8.2018 dalla nave italiana, la solita Diciotti, ferma a galleggiare. Capito? Me ne prendo 20 da lì, ma voi ve ne prendete 50 da qui … magari compensiamo e ne cediamo solo 30? E sono i libici i commercianti di carne umana?
Gualmini: «Fin dalle prossime elezioni regionali il Pd deve cambiare pelle e volto. Anche il nome»
Così parlò Elisabetta Gualmini, politologa, renziana sfegatata, vice presidente della Regione Emilia, ecc. ecc. L’abbiamo vista in TV fino alla nausea a ‘difendere’ tutte le cose più astruse e assurde della gestione Renzi, Etruria inclusa. Ora, dall’alto della sua scienza, finora messa da parte?, si accorge che forse qualcosa non ha funzionato e propone di … cambiare nome al PD. Per nasconderlo, per mettergli i baffi finti, oscurandone così gli errori, ma anche la storia gloriosa, Prof. Gualmini, gloriosa ma devastata? I partiti sono le idee del loro patrimonio e chi le gestisce. Piuttosto di cambiarne il nome, non sarebbe meglio cominciare cambiando quella che si autodefinisce la sua ‘classe dirigente’, a cominciare da lei? I fischi, forse in parte ingiusti, di Genova non le fanno venire il sospetto –uno scienziato come lei dice di essere!– che ormai la gente non ha disgusto solo e tanto per le ‘politiche’ ma per le facce, arroganti, sprezzanti, barbute, neo-barbute, baciapilesche, fascinose, allusive, furbe, ondivaghe … in una parola false e inattendibili, a giudizio della gente, della gran parte di chi ‘dirige’ e ha diretto e si mette in mostra ‘per’ e ‘nel’ partito? Quella gente è quella che deve politicamente scomparire per lasciare posto alle idee e ai progetti veri: ripeto, mi perdoni, a cominciare da lei … stia tranquilla non mi propongo di sostituirla! Ma come fate a non capirlo? credete davvero che l’Italia sia tutta leghista e stellata?
Se sul muso di una “500” ci si scrive ‘Ferrari’, mica vince a Monza, cara collega!
Tzipi Livni dice che la legge israeliana sullo Stato di Israele Stato Nazione è una bruttura, l’Italia che dice?
Una delle pochissime azioni coerenti della politica estera italiana, presto seppellita con le assurde bellicose, e illecite, azioni contro la Serbia al seguito pedissequo delle politiche usa francesi e tedesche, è quella voluta dall’ex Ministro degli esteri di Israele Tzipi Livni con Massimo D’Alema: l’accordo per l’intervento di ‘pacificazione’ in Libano poi, in pratica, lasciato diventare solo un modo per ‘proteggere’ i confini di Israele. Oggi, con molto colpevole ritardo, la signora Tzipi Livni dichiara che la legge israeliana sullo Stato di Israele Stato Nazione è una bruttura. Giustamente, ma ovviamente nessuno ne parla, specie in Italia. Mi limito a citare solo qualche frase delle legge, quando ad esempio dice «il perseguimento dell’autodeterminazione [! ] nello Stato di Israele appartiene solo al popolo ebreo», ma anche quando decide il ‘declassamento’ della lingua araba nello Stato ormai ebraico, o l’apertura dello Stato alla sola immigrazione ebrea, ma specialmente con il gravissimo articolo 7: «The state views the development of Jewish settlement as a national value and will act to encourage and promote its establishment and consolidation». A beneficio del nipote di Di Maio che non ‘sa’ le lingue, traduco: «Lo Stato considera lo sviluppo degli insediamenti ebraici [nota bene: in territorio palestinese!] un valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuovere il loro consolidamento». Salvini gongolerebbe: sovranismo estremo e, diciamo con un giro di parole?: scarsa attenzione verso i non ebrei. Con il linguaggio invalso in questo Paese nelle ultime settimane si potrebbe dire che so ‘scanzonata, liliale predilezione per gli ebrei’ o anche goliardica … fate voi.
Ma quale è la posizione in merito del Governo italiano? cosa ne dice il professore di diritto sedicente Presidente del Consiglio? Eh, è professore di diritto, dovrebbe avere qualcosa da dire. Che so, che ci sono decine e decine di risoluzioni delle Nazioni Unite che definiscono l’illegittimità dei comportamenti di Israele, che c’è una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che condanna Israele proprio per quello, che è iniziata la procedura per l’eventuale incriminazione dei dirigenti israeliani dinanzi alla Corte Penale internazionale, che c’è una sentenza della Corte di Giustizia della UE che dichiara il territorio palestinese non appropriabile da Israele e non suscettibile di riconoscimento dall’Europa, che Israele ha sottoscritto più di un trattato proprio per fare il contrario di ciò che fa e non ne ha rispettato uno che sia uno, che Israele non ha sottoscritto la IV Convenzione di Ginevra per non applicarla al conflitto con i palestinesi, ecc. Per non parlare del nuovo vice Ministro degli Esteri israeliano che ha dichiarato: «To me, they are like animals, they aren’t human», «Per me essi [i palestinesi] sono animali, non sono umani». E invece, silenzio.
Se questo linguaggio non venisse da persone che prima di essere portate nelle camere a gas furono costrette a indossare la stella di David per marcare che erano di razza ebrea, potrebbe non sorprendere, ne abbiamo abbondanza di esempi in queste settimane sui giornali e tra i ‘politici’ italiani. Si potrebbe obiettare che ciò che avviene in Israele non ci riguarda. E invece no, ci riguarda eccome, se vogliamo essere ancora un Paese vero. Certo ciò presuppone di guardare ai problemi globalmente, una bestemmia per questo Governo.
«Siamo angeli con un’ala sola, possiamo volare solo se restiamo abbracciati»
Questa frase stupenda di Luciano De Crescenzo -credo sia sua, io non sono molto istruito chiedetelo a Grillo-, mi serve a concludere questo ritorno in azione dopo le mie non-vacanze…
Altro che sovranismo, odio razziale, odio e vendetta politica, volontà incontenibile di comandare, tutte le caratteristiche di questo Governo e di questo ceto politico, che per ora secondo i sondaggi interpreta il Paese. Io, però, non credo o forse non voglio crederlo: l’onda lunga della presa di coscienza è lunga, scremare le assurdità e le bugie da cui siamo stati e siamo sommersi in questi ultimi anni (anni, non mesi, sia chiaro!) è impresa lunga, ma gli italiani nella storia hanno mostrato sempre che a un certo punto ‘capivano’, alzavano la testa e colpivano duramente gli imbecilli. Il nostro guaio è che dopo, sempre, facciamo lunghe pennichelle e i pochi ancora svegli decidono per noi … fino al prossimo risveglio.
Non ci resta che sperare che Illy, Lavazza, Kimbo e chi più ne ha più ne metta si coalizzino!
Solo una parola conclusiva, tutta personale e sommessa, su una notizia che giunge nel pomeriggio del 17 Agosto: onore a quelle persone che, a Genova, hanno rifiutato il funerale di Stato, peraltro quasi sempre dignitoso.