Il leader e fondatre dell’UKIP, Nigel Farage, ha annunciato ieri l’intenzione di dimettersi dal suo ruolo di capo del partito. Decisone che afferma di aver preso dopo la vittoria del referendum del 23 giugno che ha sancito la Brexit, ossia il divorzio della Gran Bretagna dall’Ue, suo obiettivo politico da sempre. Farage resterà comunque deputato dell’UKIP nell’Europarlamento, ma non ne sarà più il suo leader.
Oltre a passare la storia come uno degli uomini che hanno contribuito a portare la Gran Bretagna fuori dell’Unione Europea, com’è stata la sua carriera politica e quali meriti ha?
Farage, da sempre euroscettico, abbandonò nel 1992 il Partito Conservatore dopo la ratifica del trattato di Maastricht (il trattato che sancì la nascita dell’Unione Europea) per diventare uno dei membri fondatori dell’ UKIP (UK Independence Party, ovvero il partito politico britannico euroscettico che è stato fondato nel 1993 da un gruppo di scissionisti del Partito Conservatore e il cui obiettivo principale è sempre stato il distaccamento del Regno Unito dall’Unione Europea).
Nel 1994 condusse una campagna per le elezioni europee e per quelle del parlamento britannico, ma riuscì ad ottenere un seggio da eurodeputato per la circoscrizione del SedEst solo alle elezioni europee del 1999, per essere poi rieletto nel 2004, nel 2009 e nel 2014.
Nel settembre 2006 divenne poi il capo dell’UKIP e guidò il partito verso le prime elezioni europee nel 2009, nelle quali si attestò al secondo posto nell’indice di gradimento popolare.
Il coronamento della sua carriera politica è arrivato proprio con il suo ruolo nell’aver promosso il referendum sulla Brexit: infatti egli stesso, dopo aver vinto la sua campagna durata 23 anni per ottenere la Gran Bretagna fuori dell’Unione europea, insiste sul fatto che, per lui, non può andare meglio di così.
Farage auspica ora di concorrere alla corsa in seno al Partito Conservatore per la successione di David Cameron.
(video tratto dal canale YouTube di ODN)