martedì, 21 Marzo
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Dov'è Cristina Kirchner?

Buenos Aires – Con le lacrime agli occhi, davanti a 700 mila persone che gridavano il suo nome, Cristina agitò la mano in direzione della folla, e, con voce rotta, pronunciò le sue ultime parole: «Grazie per tanta felicità, grazie per tanta allegria, grazie per tanto amore, vi amo, vi porterò sempre nel mio cuore e sappiate che sarò sempre al vostro fianco». Erano quasi le 21 di mercoledì 9 dicembre. Così concludeva il suo secondo mandato Cristina Fernandez de Kirchner. Qualche ora più tardi il fotografo ufficiale, Victor Bugge, rendeva pubblica un’immagine destinata a diventare virale, Cristina con la borsa in mano che esce dall’uscio della Casa Rosa.

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Il giorno successivo,  dopo il giuramento del nuovo Presidente, Mauricio Macri,  -al quale Cristina, scatenando non poche polemiche, non ha assistito-, le telecamere la immortalavano salire, sorridente ed elegantemente vestita, sul volo commerciale di Aerolineas Argentinas con destinazione Rio Gallegos, in classe turistica e insieme al suo cagnolino, Lolita, e a suo figlio maggiore, Maximo Kirchner, per assistere alla cerimonia di giuramento di Alicia Kirchner, sua cognata, che giurava come Governatrice della Provincia patagonica di Santa Cruz. Fuori, centinaia di militanti si accingevano a salutarla, dentro, i giornalisti, che avevano comprato posti sul volo di Cristina, cercavano di farsi rilasciare una dichiarazione. «Ho già parlato molto», si scusò, e alla domanda sul passaggio di consegne a Macri, ha risposto seccamente: «Non l’ho visto».

A fine dicembre, Cristina ha criticato duramente Mauricio Macri, attraverso il suo profilo Twitter, per la sua decisione di fermare la costruzione delle dighe a Santa Cruz, la Nestor Kirchner e la Jorge Cepernic, e, ha attaccato il bilancio di previsione di Buenos Aires.
Indubbiamente non ha perso protagonismo“, afferma il giornalista di ‘La TercieraSebastian Farias: “Un gruppo di analisti arruolati ne ‘La Campora‘, l’organizzazione politica fondata da Maximo Kirchner, mantengono costantemente aggiornata Cristina, e la prova è stata il mancato appoggio al progetto chiave della governatrice di Buenos Aires: il bilancio di previsione. L’assenza rafforza i suoi gesti politici“.

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Nel frattempo, il Governo -che appena insediato ha avviato il suo programma di lavoro-  ha lanciato una caccia alle streghe contro gli impiegati pubblici assunti durante l’ultimo periodo della gestione Kirchner. Il vice Presidente, Gabriela Michetti, ha disdetto per decreto 2035 contratti dell’organico permanente del Senato. «Non possiamo sostenere la militanza con le tasse della gente», ha dichiarato, mentre i gruppi legislativi ricorreranno alla giustizia e si dichiarano in allerta. Noberto Di Prospero, Segretario Generale di APL, l’Asociación del Personal Legislativo, ha dichiarato che vogliono mascherare duemila licenziamenti, dicendo che sono ‘gnocchi’, ovvero impiegati pubblici che non hanno funzioni, mentre è chiaramente in atto «una politica di Stato di ristrutturazione».

L’ordine è passato velocemente ai Ministeri, dove saranno adottate identiche misure. Nel Centro Cultural Kirchner (CCK), inaugurato l’anno scorso, sono stati licenziati 600 dei 710 impiegati ereditati dal kirchnerismo, ed è stata rimossa definitivamente la mostra permanente del defunto ex Presidente Nestor Kirchner, con l’obiettivo di convertirla in una mostra «di tutti i Presidenti», assicura Hernan Lombardi, a capo del Sistema Federal de Medios y Contenidos Públicos: «Ci hanno lasciato un centro culturale senza Direttore, totalmente impregnato dalla politica, ma dal punto di vista dell’ingegneria il progetto è follemente spettacolare».

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Lentamente, la Giustizia avanza contro gli ex funzionari kirchneristi, due ex Ministri dei Trasporti del Governo di Fernandez de Kirchner sono stati condannati alla prigione come responsabili dell’incidente ferroviario della stazione di Once, a Buenos Aires, dove morirono 51 persone nel 2012, in più è stata richiesta un’indagine penale contro Julio de Vido, Ministro di Pianificazione durante i 12 anni del kirchnerismo e uno degli uomini di fiducia del matrimonio presidenziale.

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Secondo Horacio Verbitsky, giornalista di ‘Página 12‘, il quale ha pubblicato un articolo dal titolo ‘Apunten a la cabeza‘ (Mirate alla testa), l’attuale Presidente vuole che l’ex Presidente finisca in prigione: «Adesso è il turno di Cristina, che il Governo desidera vedere incarcerata per tradimento alla patria, niente di meno».

 

La ‘resistenzakirchnerista si riunisce in piazze e spazi aperti per fare discorsi al pubblico e lanciare furibonde critiche all’attuale Presidente, mentre le ultime immagini di Cristina sono state riprese dai cellulari di quelli che l’hanno cercata.
E’ presto per capire che ne sarà della ex Presidente, quel che pare certo è l’intenzione di Macri di ‘ripulire’ le stanze del potere da tutti coloro che sono riconducibili all’era kirchnerista.

 

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