giovedì, 23 Marzo
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Dopo il Telefono azzurro nasce eTW

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Si faceva chiamare  ‘Amnesia’  la quattordicenne di Cittadella in provincia di Padova, che si è gettata da un albergo in disuso dopo aver affidato al web il proprio dolore e le proprie intenzioni autolesioniste  e averne ricevuto una serie di offese e inviti al suicidio.
Questo atroce episodio dimostra ancora una volta la sproporzione tra la crescita esponenziale di messaggi dentro la rete devastanti per i nostri ragazzi e le contromisure che non si prendono e che lasciano questoterreno virtualealla mercé delle scorribande di violenti e irresponsabili.

Nel 2013 era stato il Premier inglese David Cameron in persona a chiederne la chiusura di Ask.Fm, il social network anonimo che ha contribuito al suicidio di due ragazzine di 14 anni: Hannah Smith, del Leicestershire, nell’agosto 2013, e domenica pomeriggio, appunto, di ‘Amnesia’.

Il sito, fondato da due fratelli lettoni, ha proprio come slogan ‘fammi una domanda’ ed è molto usato dagli adolescenti per inviarsi messaggi anonimi che in altre modalità non avrebbero il coraggio di fare. E dunque nell’insieme delle possibilità sono comprese sia domande e risposte tendenti a esplorare la sfera affettiva, sia, al contrario, comunicazioni feroci, favorite dalla creazione estemporanea di gruppi: per questo si è parlato di cyberbullismo.

Ma il caso di questo sito non è isolato. Sono sempre più numerosi e insidiosi gli spazi del web che si prestano a recare offesa e a insinuarsi subdolamente nella psicologia ancora fragile e in formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze e ormai anche dei bambini.

E’ in questo contesto che nasce, proprio in questi giorni eTW, una sigla che significa ‘Electronic Tutor Web’ e si definisce «un amico per il web». Si tratta di un gruppo di educatori, professionisti, studiosi, operatori sociali che si mettono a disposizione proprio attraverso la rete, attivando un apposito sito, di quanti si trovano in difficoltà, soprattutto giovani che vogliono conoscere le potenzialità ma anche i rischi della rete o che stanno vivendo una situazione di difficoltà o di rischio.

Qualche decennio fa era nato il Telefono Azzurro, oggi nasce eTW per assicurare un prezioso supporto per la sicurezza informativa, per un uso consapevole della rete ed evitare rischi spesso devastanti, come la sequela di violenze e suicidi giovanili purtroppo dimostrano con una progressione impressionante.

Il programma di eTW prevede alcuni punti fondamentali.

  • Fornire gli strumenti per un uso consapevole dei media e del web, informando gli utenti delle conseguenze negative , sul piano psicologico, relazionale e legale di un utilizzo non consapevole.
  • Individuare le dinamiche, il funzionamento e l’approccio al social network, l’intreccio tra reale e virtuale, gli interessi economici in gioco,i pericoli della messaggeria istantanea.
  • Far comprendere che la comunicazione virtuale trasmette solo emozioni vuote, che temporaneamente riescono a colmare il senso di solitudine che percepiamo nella nostra vita, ma che una volta spento il pc invadono noi stessi, facendoci sentire ancora più soli.
  • Guidare alla cultura della comunicazione attraverso il giusto rapporto tra la tecnologia e la quantità di dati che si possono produrre, raccogliere, scambiare e condividere.
  • Educare al dialogo attraverso i social-network perché la comunicazione virtuale è ben diversa dalle interazioni della vita quotidiana, dove ci sperimentiamo nella relazione con gli altri e mettiamo in gioco le nostre abilità relazionali.
  • Prevenire ludopatie, cyberbullismo e cyber crime vere malattie del nostro tempo. E’ indispensabile avviare un’informazione corretta e educare le persone sul rapporto da instaurare con il denaro e il gioco.  Mettere in guardia sul pericolo del flaming, sul furto d’identità, insegnando a proteggere la privacy perché il cyberbullismo assume diverse connotazioni quali la pubblicazione on line di informazioni spiacevoli ed imbarazzanti su un’altra persona; l’estromissione deliberata di una persona da un gruppo on-line allo scopo di pregiudicare la sua sensibilità; l’invio reiterato di messaggi offensivi diretti a ferire qualcuno.
  • Indicare le buone pratiche per il web 2.0 e colmare il divario tra i social born e gli importati digitali.
  • Diffondere la netiquette che è l’insieme delle regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento in rete.

 

La sfida è: partire dai social media usati con competenza, per promuovere e diffondere piattaforme per l’approfondimento e il dibattito, realizzare iniziative formative in grado di generare reti e alleanze tra agenzie educative, per orientare le scelte degli spettatori e farli diventare, finalmente, i veri protagonisti della comunicazione.

Gli esperti, nei diversi ambiti, informeranno regolarmente con articoli sui vari temi, interventi, suggerimenti o proposte che saranno pubblicate sul portale e consultabili liberamente. Ma soprattutto saranno a disposizione dei giovani in difficoltà, veri e proprio amici con cui confidarsi per ricevere un consiglio e un aiuto.

 

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