L’Accademia Statale d’Arte Iylia Repin di San Pietroburgo ha aperto una propria sede a Firenze, ciò è avvenuto in occasione dell’anno della cultura russa in Italia. La notizia merita un approfondimento per vari motivi: innanzitutto perché è la prima iniziativa del genere in Italia, in secondo luogo perché in una realtà come quella fiorentina, che vede la presenza ormai da anni di oltre 50 sedi universitarie americane, un’Accademia del design cinese, e un’infinità di scuole d’arte e di restauro italiane, questa presenza russa appare come una sfida piuttosto ardita e coraggiosa. Che l’Iylia Repin, istituto di Pittura, Scultura e Architettura, che è parte dell’Accademia Russa di Belle arti, una istituzione nazionale, che unisce e sovraintende le più importanti scuole d’arte, musei, centri studi e centri creativi sul territorio della Federazione Russia, annetta particolare importanza a questa iniziativa, appare evidente innanzitutto dalla scelta della sede, l’antico Palazzo Ridolfi, in via Maggio, la strada degli Antiquari, vicino a Piazza Pitti. Una sede importante, che ha una lunga storia alle spalle che merita un cenno.
Edificato ai primi del Quattrocento dai Corbinelli e passato ai Ridolfi nel 1483, confiscato per il coinvolgimento di Niccolò Ridolfi nella congiura contro la Repubblica fiorentina, il palazzo ritornò ai proprietari con il ritorno al potere dei Medici ( 1512), con i quali Piero Ridolfi si era imparentato avendo sposato Contessina figlia di Lorenzo il Magnifico. Ma questo antico palazzo, ora monumento nazionale, è stato illuminato dalla presenza di un altro illustre membro della famiglia, il senatore Cosimo Ridolfi (1794-1865), agronomo, patriota e filantropo, del quale porta il nome. Ebbene, dal novembre scorso qui sono stati avviati i primi corsi di disegno, pittura, scultura, restauro sotto la direzione di Natalia Parenko, illustre restauratrice che fra le opere più importanti restaurate conta anche un dipinto del Tiziano.
Ma l’inaugurazione ufficiale è avvenuta solo in questi giorni alla presenza di Semyon Mikhailovsky, Rettore dell’Accademia di San Pietroburgo del vice Rettore Yury Bobrov e di un’ospite d’eccezione come la linguista Anna Worontzoff-Weliaminoff, pronipote di Aleksandr Pushkin. Il grande poeta e letterato padre del romanticismo russo, deceduto tragicamente in un duello a San Pietroburgo, città che gli ha dedicato un Museo. L’autore dell’ Evgenij Onegin in Italia non c’è mai stato, ma amava molto la cultura del nostro paese, e alcuni suoi versi riprendono quelli di Dante, è noto poi come fosse un grande ammiratore di Rossini e delle nostre opera liriche.
Se per Pushkin il sogno di frequentare il nostro Paese non si è mai avverato, per altri invece si è realizzato più volte e a lungo: molti suoi connazionali illustri, come l’ammiraglio della flotta russa, il conte Aleksis Orlov, che sulle rive dell’Arno trascorse un lungo periodo (1770), i Demidoff che nell’800 qui scelsero di vivere e di morire ( in particolare Nicola e il figlio Anatolio che nutrirono grande amore per la città) e altre straordinarie figure di artisti e intellettuali, che a Firenze vi soggiornarono più volte, tra cui Pëtr Il’ič Čajkovskij, il grande compositore che fu qui per ben ben otto volte (e vi compose La pulzella d’Orléans) e Fiedor Dostoevskij che proprio a Firenze completò la scrittura de L’Idiota. Nel segno di queste antiche relazioni (alle quali ha fatto riferimento anche il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani) si apre dunque questa scuola d’Arte che viene ad inserirsi in un tessuto già saturo di analoghe iniziative e tuttavia sempre stimolante. Con quali obbiettivi e modalità operative per affrontare questa sfida? ? Giro la domanda a Sergei Danchev, il giovane e brillante professore inviato direttamente dalla Sede di San Pietroburgo per tenere il corso di pittura e disegno agli allievi che già frequentano la scuola ‘fiorentina e che gentilmente si sottopone alla mia curiosità, magistralmente coadiuvato da Marina Lev, studiosa di letteratura italiana e nostra interprete. “No, nessuna sfida – risponde Sergei – né vogliamo conquistare qualcosa, bensì condividere ciò che abbiamo, la nostra cultura artistica, la nostra eredità che è molto ricca. Da noi sono cresciuti i pittori, gli artisti più grandi della cultura russa e del mondo nel campo del disegno, del restauro. delle copie. Intendiamo aprire una collaborazione con le altre scuole e non solo”.
In che cosa si differenzia la vostra Accademia dalle altre scuole d’arte che raccolgono studenti da tutto il mondo, interessati a conoscere e studiare il Rinascimento e la lingua e la letteratura italiana?
La nostra Accademia a San Pietroburgo è apprezzata e frequentata da tanti studenti, per il metodo didattico fondato sul rigore, sullo studio non solo dell’arte russa ma di tutte le epoche e anche contemporanea. Qui abbiamo vari corsi e di diverso livello, riguardano il disegno ,la pittura, la scultura, il restauro, la storia dell’arte. Abbiamo un’eredità molto ricca da portare alla conoscenza degli studenti e non solo, penso ad esempio, alla pittura delle icone, alla nostra tradizione religiosa, alle varie forme d’espressione artistica, nel teatro, nel balletto, nel cinema….
E’ vero, la vostra è una grande tradizione, penso ad esempio al ruolo svolto da Sergej Djagilev, il Famoso impresario russo cui si deve nel primo Novecento la nascita dei celebri Balletti Russi, che conquistarono Parigi e il mondo e la collaborazione con i grandi della musica moderna, da Debussy a Ravel, da Satie a Prokofiev, da Strauss a Respighi, da Poulenc a De Falla, ma principalmente collaborò con Igor Stravinskij.
Sì, e la collaborazione con Stravinskij iniziò proprio a San Pietroburgo. Vorremmo far conoscere ai nostri e alla città la nostra grande tradizione culturale nei vari campi artistici e la nostra scuola…
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