Si è tenuta, a Bruxelles, la riunione tra la Cina e trenta Paesi produttori di acciaio, per concordare strategie efficaci e affrontare la crisi del settore, dovuta ad una sovrapproduzione di acciaio. Le aspettative di molti Paesi, che volevano soluzioni e misure concrete e immediate per ridurre la sovrapproduzione produttiva globale, sono state deluse: il problema è ancora molto lontano dall’ipotesi di una possibile soluzione.
La Cina, intanto, nega le sue responsabilità nella crisi del settore: «La nostra produzione è orientata a soddisfare la domanda interna», afferma Zhang Ji, Portavoce del Ministero del Commercio Cinese, «non forniamo sussidi alle esportazioni, la sovraccapacità non è colpa della nostra produzione ma del rallentamento dell’economia». Le cause della sovrapproduzione di acciaio, secondo la Cina, sarebbero globali e, soprattutto, dovute ad una crisi che è durata più a lungo del previsto, per cui la Cina non avrebbe alcuna responsabilità. Riconfermando che non fornisce alcun sussidio alle esportazioni dell’acciaio, ha sottolineato, come, anzi, al contrario, ha ristretto le esportazioni per alcuni prodotti, imponendo dazi. D’altro canto, però, Washington si scaglia contro la Cina, per il fallimento dei colloqui di Bruxelles e per aver invaso il mercato dell’acciaio con prodotti a basso costo.
(Video tratto dal canale Youtube: Euronews)