giovedì, 23 Marzo
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Covid-19: vaccino Pfizer, quando vince il cosmopolitismo

La Pfizer è diventata famosa in tutto il mondo come la salvatrice dell’umanità grazie alla scoperta del vaccino (Pfizer-BioNtech) che insieme a Moderna è tra i più efficaci nella protezione da Covid-19, con valori al 95% e 94% rispettivamente.

Ma pochi sanno che il vaccino è frutto del lavoro intrapreso dal medico immigrato turco Ugur Sahin che, giunto in Germania, fondò nel 2008 la BioNtech insieme ad alcuni colleghi. Attualmente Sahin è il Ceo dell’azienda.

Nel 2019, subito dopo la notizia dell’apparizione del virus, incominciò immediatamente ad occuparsi di un possibile vaccino e contattò poi il gigante farmaceutico americano Pfizer, guidato dal veterinario Albert Bourla, un greco immigrato negli Usa entrato in azienda nel 1993.

Nel novembre dello scorso anno, Pfizer annunciò che la fase di sperimentazione vaccinale era conclusa e si era pronti per partire con le somministrazioni.

La notizia segnò un punto di svolta nella lotta contro la pandemia perché ad iniziare dal dicembre 2020 sono partite le vaccinazioni di massa in tutto il mondo che ancora continuano.

I vaccini sono l’unica arma che ha l’umanità nella lotta alla pandemia e il fatto di averli avuti in un solo anno ci dice quanto sia avanzata la scienza negli ultimi anni. Un risultato simile ha dell’incredibile se si pensa anche solo al recente passato.

Ma l’aspetto che vorrei sottolineare è che questo eccezionale risultato è stato ottenuto grazie a due immigrati e grazie alle nazioni che li hanno ospitati, gli Usa e la Germania.

Sahin partì dalla Turchia in cerca di lavoro, in una situazione economica molto disagiata che non gli offriva possibilità. Così fece anche Bourla che partì dalla Grecia per cercare fortuna oltre Oceano.

Per una particolare coincidenza del destino, Turchia e Grecia sono due Stati che storicamente si contrappongono sull’Egeo dai tempi descritti da Omero.

Eppure, questi due eredi di un difficile passato sono riusciti, grazie al lavoro e all’impegno, a regalare all’umanità un grande dono e cioè il vaccino.

Per questo passeranno alla Storia, rappresentando un modello di cooperazione da seguire contro chi pensa a società chiuse e mondi ostili. Il progresso può essere possibile solo prendendo il meglio da tutti, indipendentemente da nazioni e stereotipi ideologici.

La conquista del vaccino Covid – 19 è frutto di quella che il filosofo Karl Popper chiamava ‘società aperta’. Un modello da seguire anche per il futuro.

Magari fra qualche anno, due adolescenti ebrei e palestinesi che in questi giorni stanno sotto razzi e bombe, doneranno anch’essi qualcosa di inestimabile all’umanità e lo faranno insieme proprio come Bourla e Sahin.

Giuseppe Vatinno
Giuseppe Vatinno
Giornalista professionista e scrittore. Laureato in Fisica. E’ stato anche deputato della Repubblica.
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