martedì, 21 Marzo
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Congresso radicale. Sessant'anni di libertà

E’ iniziato giovedì 29 ottobre, e prosegue sino a domenica 1° novembre, a Chianciano, il Quattordicesimo Congresso di Radicali Italiani. Cui vanno aggiunti i tanti Congressi del Partito Radicale, ora ‘Nonviolento Transnazionale e Transpartito’, e quelli, assai cospicui, dei soggetti della ‘Galassia radicale’, da Nessuno Tocchi Caino all’Associazione Luca Coscioni, giusto citandone due per tutti.

Per lo Stato di diritto, Democratico, Federalista, Laico. Contro le ragion di Stato, anche per il diritto umano alla conoscenza’, è il tema portante di questi lavori.

Obiettivo primario del Congresso quello di sostenere all’Onu, con un diretto, forte impegno e adeguate lotte, la battaglia già incardinata per la transizione verso lo Stato di Diritto attraverso l’affermazione del diritto umano alla conoscenza, contro la ragion di Stato. L’Italia, che si vuole divenga finalmente consapevole di sé, dei propri limiti e delle ferite da decenni inferte alla democrazia ed ai diritti umani, si intende che prenda la guida di questa campagna alle Nazioni Unite, così che la candidatura, già avanzata, a membro del Consiglio di Sicurezza non sia unicamente l’occupazione di un posto di potere, ma abbia il respiro di una strategia politica per il futuro. Il versante del ‘Diritto umano alla conoscenza’ è, dunque, la nuova frontiera di iniziativa ed impegno radicale, gestita ed implementata da Matteo Angioli. A livello internazionale, e proprio in sede Onu, è stata incardinata e proficuamente perseguita la Moratoria delle esecuzioni capitali e l’istituzione del Tribunale Penale Internazionale, frutto dell’attività di Non c’è pace senza giustizia. Inoltre il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha recentemente voluto Elisabetta Zamparutti, responsabile di Nessuno Tocchi Caino, assieme a Sergio d’Elia, già parlamentare nazionale, quale membro italiano del CPT, il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura.

Gli uomini e le donne di Marco Pannella affrontano, quindi, ora, con questa storia antica e recente, e queste prospettive, il cruciale momento della ridefinizione interna di progetti, ambiti e responsabilità personali. Alla Segreteria di Radicali Italiani sta da due anni la romana Rita Bernardini, già alla testa di questo e di altri soggetti politici radicali. Venne confermata lo scorso anno grazie al decisivo, finale intervento dello stesso Pannella. Questo periodo di guida politica, in continuità con il primo mandato, è stato incentrato, anche attraverso numerose iniziative nonviolente, sul tema fondamentale nella storia radicale della giustizia, con particolare attenzione alla questione carceraria e delle libertà civili e politiche. La proposta alternativa di allora (passata attraverso la candidatura alla segreteria di Claudia Sterzi) era quella di Riccardo Magi, Consigliere Comunale a Roma per i radicali eletto nella ‘Lista Marino’, di Radicali Italiani è divenuto Presidente. Possibile, probabile, la riproposizione del confronto-scontro tra due diverse aree, e concezioni, di teoria, prassi e futuro radicale. La Bernardini ha da tempo annunciato, e ribadito in Congresso, che non intende ricandidarsi. Magi punta ora ad essere eletto, per la prima volta, Segretario. Tesoriere, carica di estrema importanza nell’ottica della trasparenza radicale, è Valerio Federico. Per quanto riguarda il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, l’’albero’ cui afferiscono tutti i soggetti nazionali e tematici, Segretario è l’avvocato africano, del Mali, Demba Traoré. Tesoriere è Maurizio Turco. La questione di Emma Bonino, ‘scomunicata’ da Pannella, ma così intimamente consustanziale alla storia radicale da non poterne essere comunque estranea, sia per sé che per gli altri, si riproporrà acuta in sede congressuale. Cui, ci si può comunque scommettere, l’ex Ministro degli Esteri (e Commissario dell’Unione Europea, e tante altre cose…) non mancherà.

E poi proprio in questi giorni il Partito Radicale compie sessanta anni. Alcuni buoni, altri meno buoni, ma tutti per la nostra libertà. (*)

 

(*) Nostra reinterpretazione del vecchio slogan democristiano: ‘Quaranta anni di libertà, alcuni buoni, altri meno buoni, ma tutti nella libertà’.

 

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