giovedì, 23 Marzo
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Congo: è sciopero generale contro Kabila

I sindacati protestano causa le ripercussioni sociali ed economiche causate dalla crisi politica determinata dalla volontà di Kabila di restare al potere

Kampala – L’Associazione Intersindacale del Congo ha confermato lo sciopero generale per oggi 5 aprile 2017, come preannunciato il 16 marzo scorso dal comunicato stampa.
I sindacati congolesi, tramite la manifestazione sindacale, intendono protestare e attirare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale sulle gravi ripercussioni sociali ed economiche causate dall’attuale situazione di instabilità socio-politica, originata dal rinvio delle elezioni e dalla volontà del Presidente, Joseph Kabila, di accedere illegalmente ad un terzo mandato. Una crisi creata artificialmente per esclusivi fini di potere, e per mantenere il controllo del miliardario giro d’affari del traffico di oro, coltan e diamanti all’est del Congo.

I sindacati denunciano il rapido deterioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e la perdita di potere d’acquisto dei salari registratasi nel 2016 pari al 50%. Questa perdita di potere d’acquisto dei salari è associata alla svalutazione della moneta nazionale pari al 38% e all’aumento fuori controllo dei prezzi dei beni di primo consumo  che rendono di fatto insostenibile la vita della forza lavoro congolese. Questa situazione rende, inoltre, impossibile lo sviluppo di piccole attività commerciali e imprenditoriali, che potrebbero assorbire parte della disoccupazione giovanile che si attesta al 75%.

Con lo sciopero generale, i sindacati intendono aprire una seria trattativa con il Governo per trovare soluzioni pratiche tese ad alleviare le sofferenze della popolazione. Forti dubbi sulla volontà del regime  di Kabila di collaborare per trovare soluzioni condivise, anche visiti i precedenti tentativi di accordo tentati dal Vaticano e proprio da Kabila poi non rispettati. L’avviso di sciopero, inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente dell’Assemblea Nazionale, ai Ministeri degli Interni, del Lavoro, della Previdenza Sociale, Amministrazione Pubblica e alla Polizia, non ha trovato risposta da parte della autorità, confinando la manifestazione di domani in un limbo dal punto di vista legale, il che potrebbe creare le pre-condizioni perchè il Governo ordini una dura repressione dello sciopero nazionale.

A conferma di questi dubbi giungerebbero affermazioni, del tutto gratuite e provocatorie, fatte da alti ufficiali della Polizia a Kinshasa e riportate da nostre fonti fidate. In occasioni mondane (pub e discoteche) alti ufficiali della Polizia congolese la scorsa settimana avrebbero affermato che lo sciopero nazionale verrà duramente represso in quanto considerato illegale. «Riserveremo ai sindacati lo stesso trattamento dei partiti d’opposizione. Chiunque voglia creare caos in Congo deve aspettarsi dure conseguenze». Se queste minacce saranno messe in pratica, Kabila non farà altro che aumentare la rabbia popolare contro il suo regime, che da 16 anni si sta appropriando di tutte le ricchezze nazionali, lasciando 54 milioni di persone nella più orribile miseria.

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