L’ex direttore della CIA, John Brennan, davanti al Comitato di Intelligence, ha dichiarato di essere preoccupato da alcune ‘interazioni’ tra funzionari russi e membri della campagna di Donald Trump durante la campagna elettorale dell’anno scorso.
«Dovrebbe essere chiaro a tutti che la Russia ha bruscamente interferito nel nostro processo di elezione presidenziale del 2016», ha detto Brennan nella sua dichiarazione di apertura «e che hanno intrapreso queste attività nonostante le nostre forti proteste e l’esplicito avvertimento a non farlo», citando a tal senso contatti avvenuti con la controparte russa.
Il repubblicano Tom Rooney ha chiesto a Brennan se ha mai trovato «qualsiasi prova diretta della collusione tra la campagna di Trump e Putin». Brennan ha risposto che «c’era conoscenza che i servizi di intelligence russi erano stati attivamente coinvolti in questo sforzo … per cercare di convincere gli individui ad agire per loro conto». E ha aggiunto che «ero preoccupato dai contatti che i russi avevano con le persone statunitensi».
Poi Brennan è intervenuto anche sul caos creato da Trump, che avrebbe condiviso informazioni riservate con diplomatici russi durante una riunione nell’Ufficio ovale il 10 maggio: «Se le relazioni sono vere, ha violato due protocolli. Il primo è che questo tipo di intelligence non è condiviso con i ministri degli Esteri in visita o con gli ambasciatori locali, è condiviso attraverso i canali di intelligence, il secondo è che, prima di condividere qualsiasi informazione classificata con partner stranieri, deve tornare all’agenzia, che deve assicurarsi che la rivelazione non comprometta le fonti, i metodi e le future capacità di raccolta».
Insomma il Russiagate va avanti, nonostante Trump…
(video tratto dal canale Youtube di Business Insider)