
“Come si è potuto vedere sia la stampa che la televisione sembra aver fomentato un clima di paura non necessario nei riguardi della manifestazione per la quale, in realtà, non c’era assolutamente niente da temere.”
“Come si è potuto vedere sia la stampa che la televisione sembra aver fomentato un clima di paura non necessario nei riguardi della manifestazione per la quale, in realtà, non c’era assolutamente niente da temere.”
A due giorni dalla conclusione del G7 di Taormina, il bilancio finale sembra mettere d’accordo gli Stati membri su alcuni…
Un summit influenzato da un uomo primitivo, involuto, incapace di andare oltre la banalità, né più né meno che un mercante. E la tutela dell’ambiente è un’idea fastidiosa, un’interferenza nei pensieri grossolani di un uomo grossolano
Quello a cui stiamo assistendo, è un ammorbidimento inevitabile della posizione del presidente americano. Posizione che potrebbe rimanere rigida, ma a quale prezzo?
‘Il raggiungimento di una ottima sostenibilità energetica può addirittura diventare un motivo di insostenibilità generale. Oggi i Paesi del G7 sono felici che il consumo energetico sia tornato a crescere al loro interno, invece di esserne preoccupati’
‘Taormina? L’esperienza insegna e sono cose molto rituali. L’eterogeneità degli interessi renderà difficile trovare compromessi sulla via dello sviluppo sostenibile’
Non si potrà prescindere dalla cooperazione con Mosca in Siria dove la Russia ha una posizione dominante dal punto di vista militare che diplomatico. Un quadro di pace, stabilità ed equilibrio sia in Siria che in Libia senza che la Russia faccia uno sforzo insieme agli altri per trovare una soluzione ai problemi non è realizzabile
L’economia globale, ideata dai Paesi del G7 e sviluppata negli anni ’90, avrebbe finito per favorire i Paesi emergenti in cui le grandi potenze hanno delocalizzato la propria produzione: questi Paesi emergenti sono così divenuti, da esportatori di materie prime, esportatori di prodotti finiti
A livello politico, la perdurante assenza della Russia ha intaccato parecchio la sua immagine di ‘direttorio mondiale’. Il timore maggiore è poi che i ‘nuovi’ Usa rinuncino a svolgere la funzione di mediazione sinora svolta
“E’ come se la palla si giocasse su tre campi, quello di chi è a favore dei sunniti, quello di chi è a favore degli sciiti, quello della NATO, che continua vedere la Russia come unico nemico. Fin quando non si riuscirà ad uscire da questo schema, credo ci si possa aspettare ben poco”
Il rischio è: fiumi di parole e zero fatti, da parte di ex grandi che si limitano a intercettare e ‘pensare’ l’Africa esclusivamente in rapporto alla gestione dell’emigrazione, e non quale area sulla quale si gioca già il futuro dell’economia del pianeta
” C’è un nuovo Presidente statunitense, un nuovo Presidente francese, l’Europa è in crisi, la Gran Bretagna sta uscendo dall’Europa, quindi credo che siano tutti quanti così perplessi e incerti su quale sia il mondo in cui vivono che le dichiarazioni che verranno fuori da questo G7 saranno magari numerose ma tutte abbastanza generiche”