
‘Queste elezioni incideranno moltissimo sull’influenza iraniana in Occidente’ e in Oriente: se tornassero al Governo i conservatori come si evolverebbe la politica estera iraniana nei confronti di Russia, USA, Europa e Medio Oriente?
‘Queste elezioni incideranno moltissimo sull’influenza iraniana in Occidente’ e in Oriente: se tornassero al Governo i conservatori come si evolverebbe la politica estera iraniana nei confronti di Russia, USA, Europa e Medio Oriente?
L’accordo sul nucleare, che “è stato permesso dalla leadership suprema di Khamenei” potrebbe non avere un peso secondario nella vittoria o nella sconfitta del Presidente uscente Rouhani.
‘I sei candidati scelti dal Consiglio dei Guardiani quest’anno rappresentano abbastanza fedelmente le varie correnti politiche del Paese’. Il primo avversario del Presidente in carica Rouhani non sarà Raisi, bensì Ghalibaf, attuale sindaco di Teheran
L’Ayatollah mantiene le redini del potere, specialmente per quanto riguarda la politica interna. Riguardo agli esteri, quasi certamente, in Siria nulla cambierà
Un po’ come per il Cristianesimo nell’Europa della controriforma, è oggi difficile scindere politica e religione quando si parla di medioriente.
A poche ore dal bombardamento statunitense in Afghanistan e di fronte alla situazione sempre più ʹesplosivaʹ in Medio Oriente e in Corea del Nord, cerchiamo di capire che ruolo avranno queste votazioni nel contesto globale
Le elezioni di prossimo 19 maggio acquistano nuova importanza. Più che mai, esse si propongono come una sorta di referendum sull’operato del Presidente e in questo caso, sulla sua politica estera
Una mossa a sorpresa che il sesto presidente dell’Iran ha giustificato con la singolare motivazione di volere aiutare un ‘fratello’, ovvero il suo ex vice Hamid Baghaie che a sua volta si è registrato oggi per correre per la stessa carica
Il Professore Riccardo Redaelli spiega i possibili scenari delle prossimi elezioni in Iran: “Quello che farebbe la differenza sarebbe un Presidente capace di indebolire il comando del Partito conservatore e ultra-conservatore, che impediscono lo sviluppo liberale del Paese”
Il pragmatismo e la convergenza di obiettivi a breve termine nella guerra civile siriana aveva riavvicinato Ankara a Teheran. Ora però riemergono tutte le difficoltà di un tempo