L’Indro vuole che il Lettore si riappropri del diritto di conoscere e del diritto all’informazione indipendente. Non finanziata, cioè, da partiti o gruppi finanziari o pubblicità.
Serafina Lombardo (analista UE per ‘L’Indro‘) – 04.04.2014
La maggior parte degli utenti che leggono su internet pensano che il prodotto che stanno leggendo sia tutto e semplicemente gratis. Ragionamento completamente sbagliato.
On-line è sinonimo di ‘gratis‘ solo quando si vogliono vendere i dati o i gusti dell’utente. Chi scrive on line non ha lo scopo di invadere la privacy del Lettore; il giornalista non ‘vende’ il suo Lettore all’investitore pubblicitario, vuole ‘vendere’ il proprio lavoro al Lettore. Ha l’intento di divulgare. Ma la divulgazione costa.
Le espressioni ‘gratis’ e ‘giornalismo di qualità’ non vanno d’accordo, non sono combinabili. Leggi qui il perchè
Vogliamo fornire un’informazione di qualità e condivisa che integri al meglio gli standard consolidati del giornalismo e le potenzialità dei nuovi media.
Valeria Noli (giornalista per ‘L’Indro‘) – 11.04.2014
La parola ‘qualità‘ indica che un prodotto o un servizio corrispondono a ciò che ci attendiamo da loro. Oggi navighiamo tra gli enormi ‘iceberg‘ dei Big Data. Siamo tempestati da informazioni ripetitive, contrastanti, seducenti o allarmanti. Uno dei nostri problemi resta quello di selezionare le informazioni che valgono la pena di essere considerate.
‘L’Indro‘ ha deciso di puntare sulla qualità e basare la propria struttura redazionale su un principio di responsabilità e di condivisione. La responsabilità di chi produce i contenuti di questa testata. La condivisione di contributi dei Lettori, ovvero: idee, progetti, suggerimenti, testi o le forme tradizionali del contributo economico. Leggi qui
Un percorso mirato a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini stessi, che diventano, così, anche garanti della sua produzione.
Annamaria Barbato Ricci (opinionista per ‘L’Indro‘) – 18.04.2014
Una partecipazione effettiva e costruttiva, che non ceda alla pigrizia mentale o un’inopinata e vacua epidemia parole senza pensiero, come nel caso dei ‘marquezzologi’. Leggi qui per conoscere questo ‘popolo’ che non è il nostro. Omologazione e banalità non ci appartengono. Siamo per i Lettori sui generis, partecipativi, che desiderano conoscere la faccia nascosta dei fatti, a cui non è sufficiente sapere cio’ che sanno tutti. Siamo controcorrente? Ma nulla è più controcorrente che la verità, frutto di un approfondimento privo di paraocchi e senza timori riverenziali, fieri di essere persino scomodi.
Oggi la testata conta su un volenteroso gruppo di Co-Fondatori (giornalisti, blogger, esperti, tecnici, designer, amministrativi, legali) che investono con il proprio lavoro. Con le nostre sole forze, però, è impossibile portare a compimento il tragitto verso la costituzione dell’azionariato diffuso, ovvero la realizzazione di un quotidiano di cui saranno gli stessi Lettori ad avere la comproprietà, contribuendo, altresì, alla produzione e alla gestione dei contenuti, ai rilanci della conversazione sui social e altri aspetti operativi.
Ecco perché abbiamo deciso di affidarci ai netizen e a tutti i Lettori.
Il 25 marzo è partita la prima campagna di crowdfunding de L’Indro. L’obiettivo: 100mila euro per finanziare la fase di lancio della testata, cioè per dare la possibilità a tutti di far nascere e partecipare a un quotidiano nuovo, dinamico e pluralista. Un quotidiano che privilegia gli approfondimenti quotidiani e le analisi a tutto campo, gli esteri, l’attenzione al dinamismo del digitale e la forte presenza in Rete e nei social media globali.
Secondo un principio di massima trasparenza, renderemo pubbliche man mano la quantità e la destinazione delle risorse ricevute.
Grazie del vostro sostegno e benvenuti a tutti quelli che cammineranno con noi: questa la pagina con tutte le modalità per versare contributi.
[ultimo aggiornamento: 18 aprile 2014]