Le proteste di massa contro il Governo iracheno hanno inondato le strade di Baghdad. Sventolando bandiere irachene, a suon di “sono tutti ladri”, i manifestanti hanno marciato da piazza Tahrir verso la Zona Verde, dove ha sede il Governo, con l’obbiettivo di opporsi a gran voce ad un Governo corrotto e di protestare contro una crisi politica che dura da mesi.
I sostenitori di Moqtada al-Sadr, leader del Movimento Sadrista, hanno marciato per chiedere al premier Haider al-Abadi di sostituire i ministri nominati in base alla loro appartenenza politica, con ministri tecnocrati, competenti ed efficienti. Il desiderio è quello di epurare il Governo da un sistema politico clientelare che pullula di corruzione e che non riesce a far fronte a tutte quelle difficoltà politiche ed economiche che l’Iraq sta attraversando, dalla lotta contro l’ISIS alla diminuzione delle entrate del petrolio.
Nelle ultime settimane, il Primo Ministro Haydar al-‘Abadi aveva già proposto un programma per affrontare la corruzione e, proprio in seguito a questa proposta, Sadr ha radunato i manifestanti per ‘spaventare’ i Parlamentari e ‘costringerli’ ad applicare le riforme proposte dal premier iracheno.
«La nostra partecipazione alla manifestazione vuole respingere la corruzione. Questo Governo non ha portato altro che povertà e morte» dichiarano alcuni manifestanti.
Secondo Ahmed Maher, attivista egiziano, questo è uno dei peggiori momenti di crisi politica dell’Iraq, dopo l’invasione guidata dagli Usa e la caduta di Saddam Hussein nel 2003.
(Video tratto dal canale Youtube: Al Jazeera English)