
La sinistra che si presenta alle elezioni preoccupa non perché litiga (e prima o poi questo tema dovrà pur essere affrontato senza mezze misure), ma perché tentenna ogni volta che deve affermare con forza le ragioni dell’essere di sinistra.
La sinistra che si presenta alle elezioni preoccupa non perché litiga (e prima o poi questo tema dovrà pur essere affrontato senza mezze misure), ma perché tentenna ogni volta che deve affermare con forza le ragioni dell’essere di sinistra.
Hanno davvero una battaglia ideale o hanno solo slogan ideali? Quale missione deve compiere il movimento più votato in Italia? E chi è l’agente provocatore che lo sta guidando?
La vocazione a perdere, la litigiosità, una segreteria costruita a sua immagine e somiglianza, peccato che si sia fatto asfaltare da un pivello non-politico come Luigi Di Maio
Dov’è la politica? A inventarsi improbabili battaglie di Segretario contro un Governatore della Banca d’Italia il quale denunciò al Governo -all’epoca dei fatti retto da quello che ora è un Segretario qualsiasi- le anomalie che accadevano nella banca retta dal padre e dal fratello del Ministro….
L’introduzione di questa logica ha rappresentato l’espulsione dalla politica della democrazia. I partiti diventati aziende fanno rischiare qualcosa di più alla società rispetto al fallimento di un’azienda
Siamo alle prese con un deficit politico spaventoso; il processo lo ha attivato finanza e multinazionali. E il marketing. L’individuo ridotto a consumare, lascia la prateria ai convitati di pietra per prendersi tutto. Ma la colpa di chi è?